L’inchiesta “Agorà”, i reperti piazzati all’estero: gli indagati si difendono al riesame

 
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Gela. Hanno contestato le accuse mosse dai magistrati della procura davanti ai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta. Gli indagati al riesame. Si tratta degli indagati nell’inchiesta “Agorà”. Per gli inquirenti, Simone Di Simone, Vincenzo Cassisi, Nicola Santo Martines e Mihaela Ionita avrebbero fatto parte di un presunto gruppo in grado di trafugare reperti archeologici e piazzarli sul mercato internazionale. Per i legali di difesa, gli avvocati Ivan Bellanti e Nicoletta Cauchi, le accuse mosse dai magistrati della procura non troverebbero collegamenti con quanto emerso durante l’indagine. I pezzi sequestrati, infatti, sarebbero solo una minima parte rispetto a quanto indicato dagli investigatori. Una linea portata avanti dai difensori proprio nel tentativo di ottenere misure cautelari meno afflittive. Dopo la scarcerazione di Salvatore Cassisi, in carcere rimangono solo Simone Di Simone e Orazio Pellegrino, ritenuti i veri organizzatori del presunto traffico di reperti.

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