La Corte dei Conti “bacchetta” il Consiglio per il no alla Tari: Siciliano in commissione d’indagine

 
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Gela. Il fronte dei rifiuti rimane tra i più caldi a Palazzo di Città.

La Corte dei Conti “bacchetta” il consiglio. Negli scorsi giorni, i magistrati della sezione di controllo della Corte dei conti regionale hanno pubblicato il contenuto della risposta al quesito formulato, alcuni mesi fa, dal sindaco Domenico Messinese e dall’assessore Fabrizio Morello. Tutto verte intorno alla mancata approvazione in consiglio comunale delle nuove tariffe Tari per il 2015. Il civico consesso, a fine settembre, disse no a tariffe più pesanti rispetto a quelle dell’anno precedente. Di conseguenza, stando ai tecnici del municipio, si è venuto a materializzare il rischio di un debito fuori bilancio da oltre due milioni di euro. Per questa ragione, l’amministrazione ha chiesto ai magistrati contabili se fosse necessario accantonare “un apposito “Fondo per il disavanzo da servizio di raccolta rifiuti 2015”, da far confluire in avanzo vincolato, al fine di finanziare il debito fuori bilancio che ne scaturirà”. Rispetto al 2014, il piano economico finanziario per la copertura dei costi legati al servizio di raccolta rifiuti avrebbe imposto un aggravio di almeno due milioni e mezzo in più. Senza l’approvazione delle nuove tariffe, però, si è venuto a creare un possibile sbilanciamento tra un servizio più caro coperto da tariffe rimaste uguali a quelle dell’anno precedente. I magistrati contabili, nel loro parere, non trascurano di bacchettare il consiglio comunale. “Il consiglio comunale – scrivono i giudici – avrebbe dovuto approvare entro il 30 settembre 2015 il piano economico finanziario e le correlate tariffe della Tari, con obbligo di copertura integrale dei costi del servizio, nel più generale contesto della manovra di bilancio, rispetto alla quale tali adempimenti risultano propedeutici. Ciò non è avvenuto”. Nel parere si legge ancora che “non essendo state approvate entro il termine né le tariffe né il piano economico finanziario, non risulta possibile conseguire quegli standard migliorativi, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, che, anche in termini di raccolta differenziata, erano compendiati nel piano stesso”.

Il gestore potrà chiedere un eventuale “ristoro”. Di conseguenza, secondo la sezione di controllo “l’amministrazione potrà validamente esigere le tariffe Tari del 2014, a fronte di un servizio che, per scelta dell’organo consiliare, mantiene le caratteristiche dell’ultimo Pef formalmente approvato, ossia quello del 2014, salva la necessità di ristoro al gestore per gli eventuali maggiori oneri medio tempore sostenuti per il nuovo servizio, che il Consiglio comunale ha, di fatto, non approvato nei termini di legge”. In sostanza, via libera dalla Corte dei conti alle tariffe del 2014 ma con la possibilità per la Tekra di chiedere eventuali ristori davanti a costi più elevati. Inoltre, “resta ferma, allo stato, la possibilità, per l’organo consiliare – scrivono ancora i magistrati – di deliberare l’aumento tariffario nel corrente anno, posto che la legge di stabilità 2016 ha espressamente escluso la Tari dal blocco degli aumenti fiscali”.

Siciliano verrà sentito dalla commissione d’indagine. Ma la vicenda rifiuti tiene banco anche tra i tavoli della commissione d’indagine appena insediata in municipio. Al centro delle valutazioni, adesso, c’è soprattutto l’impianto di compostaggio di contrada Brucazzi. Negli scorsi giorni, i tecnici dell’Arpa regionale hanno imposto una serie di prescrizioni da adottare per evitare il fermo dell’impianto, inaugurato solo un mese fa. Il caso è stato rilanciato, durante l’ultima riunione, dal grillino Angelo Amato. Il consigliere ha presentato una serie di documenti, messi a disposizione anche del presidente Salvatore Gallo. Mercoledì, sarà sentito in audizione l’assessore Simone Siciliano che, probabilmente, verrà chiamato a riferire anche sulle tante presunte anomalie legate al ritardo di circa tre anni nell’avvio di un impianto costato quasi dieci milioni di euro. “Non escludiamo – dice lo stesso Gallo – di poter convocare anche il commissario liquidatore dell’ex Ato Cl2 Giuseppe Panebianco”. Il consigliere comunale Angelo Amato, già durante le precedenti riunioni, aveva chiesto di effettuare un sopralluogo proprio all’interno dell’impianto di contrada Brucazzi.

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