La crisi morde e Riva e Mariani licenzia: quindici operai temono il peggio

 
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Gela. Come se non fosse sufficiente la tensione esplosa subito dopo l’annuncio del drastico ridimensionamento della fabbrica di contrada Piana del Signore comunicato dai vertici nazionali di Eni, i manager della società Riva e Mariani rispolverano i licenziamenti.

Sarebbero quindici, infatti, i dipendenti destinati ad essere tagliati su un totale di circa quaranta.
Lo scorso gennaio, dopo una lunga mediazione scaturita, ancora una volta, dalla protesta degli operai, le parti riuscirono a scongiurare ventiquattro licenziamenti già annunciati dal board aziendale attraverso la riapertura della cassa integrazione. Negli ultimi giorni, però, tutto sembra essere nuovamente precipitato. I quindici dipendenti destinati a lasciare il loro posto avrebbero ricevuto le lettere inviate dagli uffici aziendali.
E, adesso? Si attende una risposta anche da parte dei segretari del settore chimico di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che da tempo seguono l’intera vertenza. Insomma, lo spettro di una crisi senza precedenti per lo stabilimento Eni diventa ancor più fosco a seguito della mossa dei dirigenti di Riva e Mariani, da anni impegnati tra gli impianti del sito produttivo.

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