La giunta sprofonda anche sul nuovo statuto Ghelas, Messinese lo ritira: “Atti in procura”

 
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La protesta del consigliere Vincenzo Cirignotta

Gela. Che la confusione regni sovrana nella giunta guidata dal sindaco Domenico Messinese non è una novità (tra licenziamenti e chiamate in municipio quasi periodiche), ma sulla vicenda del nuovo statuto della Ghelas l’amministrazione ha dimostrato nuovamente di essere del tutto isolata e neanche i “volenterosi” pronti a sostenerla sembrano la soluzione a tutti i mali. Dopo tre sedute, compresa una discussione in aula che, questa sera, si è protratta praticamente fino a mezzanotte, il sindaco ha scelto di ritirare l’atto. “Vergogna!”, hanno urlato i consiglieri comunali Vincenzo Cirignotta e Guido Siragusa. Una decisione che nessuno si attendeva, anche perché, fino a pochi minuti prima, il sindaco aveva difeso a spada tratta non solo lo statuto da adeguare ma anche le nomine del consiglio di amministrazione della municipalizzata, messe invece in discussione durante la conferenza dei capigruppo del mattino, con il notaio che ha materialmente redatto lo statuto convinto dell’illegittimità di quelle scelte. Addirittura, il segretario generale è stato convocato, in fretta e furia, mentre si trovava a Palermo. “Dobbiamo avere certezze – ha detto in apertura il capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta – dal confronto avuto con il notaio emerge che nelle nomine per il cda non sono stati rispettati i parametri della normativa, che escludono la presenza di dipendenti comunali. Credo,a questo punto, che gli atti prodotti siano nulli”. In realtà, di atti, il consiglio di amministrazione della municipalizzata, guidato dall’ex sindaco Franco Gallo, fino ad ora non ha varati. Ma l’affondo contro l’amministrazione, al di là della questione Ghelas, continua ad essere politico e nessuno si è risparmiato. “Stiamo parlando di soldi pubblici – ha detto il dem Guido Siragusa – si potrebbe profilare un’ipotesi di danno erariale. Chiedo che gli atti di questa seduta vengano trasmessi alla Corte dei conti e alla procura locale. Di chi dobbiamo fidarci del notaio che mette in dubbio anche la legittimità delle nomine nel cda oppure del segretario generale che invece dice di andare avanti? C’è troppa approssimazione nella fase di preparazione degli atti”.

La giunta cade sullo statuto Ghelas. Sulla stessa linea l’altro dem Salvatore Gallo. “Manca anche l’atto di ricognizione sulle partecipate – è intervenuto – il sindaco spieghi se la sua giunta vuole alienare la Ghelas. Alla base, c’è l’incompetenza della giunta”. “Perché siamo arrivati a questo punto? – ha chiesto il forzista Salvatore Scerra – per l’incompetenza della giunta? Il sindaco ha dato comunicazioni al ministero sul fatto che non voglia alienare la Ghelas? Però, non trasformiamo quest’aula in una un’aula di giustizia. Pensiamo ai lavoratori della municipalizzata e alle loro famiglie”. Era stato il consigliere comunale di DiventeràBellissima Giovanni Panebianco a far emergere l’assenza del piano di ricognizione sulle partecipate, atto propedeutico al nuovo statuto. Quando sembrava che l’aula potesse avviare la discussione sui singoli articoli dello statuto, Messinese ha invece deciso di ritirare l’atto. Si è scatenato il caos, con Cirignotta e Siragusa che hanno rischiato di essere allontanati dall’aula. Dopo tre sedute, niente statuto della Ghelas, con una giunta (solitaria) che ancora dovrebbe incassare il sì al piano economico finanziario e alle tariffe Tari sui rifiuti, aumentate. Il numero legale non ha tenuto e sarà necessaria una nuova convocazione. Non si profila una Pasqua semplice, né per il sindaco e per i suoi uomini di fiducia.

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