La Lega si tira fuori dalla sfiducia, “siamo per non discuterla in aula”

 
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Il coordinatore leghista Raffaele Carfì

Gela. “La Lega è per evitare la discussione sulla mozione di sfiducia”. Le modalità, a partire dal possibile ritiro delle firme, verranno definite successivamente. Nel pomeriggio, i salviniani hanno tenuto una riunione anche organizzativa, con l’attribuzione di dipartimenti tematici agli esponenti locali. Il coordinatore Raffaele Carfi’ ribadisce una linea che era già stata avallata nelle scorse settimane. Ci sono altre priorità, al momento. “La situazione finanziaria dell’ente ci preoccupa e la sfiducia non è la risposta da dare alla città, anche se sappiamo che il governo cittadino del sindaco Greco ha fallito”, conferma Carfi’. Senza l’apporto dei leghisti, la mozione potrebbe “cadere” in aula, senza essere discussa. Il centrodestra, allo stato, non ha una posizione univoca. “Tutto questo non incide sulla coesione del centrodestra – tiene a precisare il coordinatore salviniano – noi siamo pronti al confronto con gli altri alleati. Ad oggi, non c’è mai stata un’iniziativa di questo tipo da parte di nessuno”. Non è da escludere che possa tenersi a breve un tavolo di tutta l’alleanza.

La mozione è targata quasi esclusivamente centrodestra. La linea non è mai stata analoga a quella dell’amministrazione Greco, che si rivede comunque nello stesso contesto politico. I leghisti sono stati tra i primi a firmare la mozione ma il rinvio di inizio maggio, favorito anche da voti di esponenti d’area, ritengono abbia tarpato le ali all’iniziativa strettamente politica. L’avvocato Greco, lunedì in aula, qualora la seduta sulla sfiducia dovesse tenersi, si presenterà senza atti finanziari. Per il rendiconto e per i correttivi ci vorrà più tempo del previsto e i termini fissati dalla Corte dei Conti verranno quasi certamente sforati. La Lega però non vuole salti nel vuoto per la città e anche un commissariamento successivo alla fine anticipata dell’esperienza amministrativa non sembra dare garanzie. Il dissesto è lo spettro che tanti vorrebbero evitare e la giunta punta ad un piano di riequilibrio che possa con il tempo sanare il disavanzo da circa novantasei milioni di euro. “Il partito ha deciso”, conclude Carfi’. La Lega si tira fuori dalla corsa alla sfiducia e di fatto potrebbe definitivamente depotenziare la mozione, in attesa che il dibattito si sposti sul rendiconto e sulla tenuta finanziaria del municipio.

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