La messa a posto e poi l’aggressione al titolare del bar? Chiesta la conferma di sette condanne

 
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Gela. Tutto sarebbe scattato dalla presunta richiesta di messa a posto arrivata al titolare del bar Del Duomo, circa cinquecento euro al mese.

Condanne da confermare. L’esercente, dopo il no, sarebbe stato preso di mira da un gruppo di persone e addirittura aggredito nel cuore di piazza Umberto I, nell’estate di sei anni fa. Dopo le condanne di primo grado, la procura generale ne ha chiesto la conferma ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Proprio in primo grado, davanti al collegio penale del tribunale, erano state pronunciate condanne per sette imputati. La pena più pesante, quattro anni di reclusione, era stata emessa nei confronti del ventiquattrenne Catalin Toma, un romeno per diversi anni residente in città. Tre anni e un mese, invece, per un altro cittadino romeno Adrian Uncureanu e per Nuccio Rinzivillo e Giuseppe Cannizzo. Tre anni di detenzione furono comminati a Roberto Di Stefano e Emanuele Cannizzo. Sei mesi a Giuseppe Rinella. Il collegio, presieduto dal giudice Paolo Fiore, affiancato dalle colleghe Ersilia Guzzetta e Silvia Passanisi, dichiarò l’assoluzione solo per Vincenzo Cannizzo, difeso dall’avvocato Giacomo Ventura. Adesso, arriva la richiesta di confermare quelle condanne. Una linea seguita anche dall’avvocato Alfredo D’Aparo che rappresenta il titolare del bar Del Duomo, costituito parte civile. A contestare le richieste giunte dalla procura generale e dalla parte civile, invece, sono stati i difensori degli imputati. Gli avvocati Carmelo Tuccio, Maurizio Scicolone, Dionisio Nastasi, Francesco e Giovanni Bellino hanno messo in dubbio l’intera ricostruzione condotta dagli inquirenti. Dalle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza della zona di piazza Umberto I, infatti, non emergerebbe alcuna aggressione ai danni del titolare dell’attività commerciale che, invece, avrebbe impugnato un bastone, insieme ai propri familiari, per minacciare gli stessi imputati. Inoltre, solo poche ore prima, sarebbe stato ancora l’esercente ad aggredire, all’interno di una pizzeria, un uomo vicino al gruppo finito al centro del procedimento penale. Si tornerà in aula a fine maggio.

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