La morte di un ex operaio dell’indotto Eni, venticinque a processo: per l’accusa c’era l’amianto in fabbrica

 
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Gela. Si tornerà in aula a fine giugno. Non si è ancora aperto il dibattimento a carico di venticinque imputati, tutti ex manager di raffineria Eni, responsabili di aziende dell’indotto e tecnici della fabbrica.


La morte dell’operaio. Tra le accuse mosse, anche l’omicidio colposo dell’ex operaio dell’indotto Domenico Biondo, per anni impegnato tra gli impianti dello stabilimento di contrada Piana del Signore. Il procedimento è passato alla competenza del giudice Miriam D’Amore. Un difetto di notifica ad uno dei difensori, però, ha fatto nuovamente slittare l’eventuale apertura del dibattimento, anche se già i difensori degli imputati hanno preannunciato una serie di eccezioni preliminari. A processo, ci sono Giovanni Catalano, Salvatore Ruvio, Salvatore Ferlenda, Antonio Catanzariti, Pasqualino Grandizio, Gregorio Mirone, Giancarlo Fastame, Giorgio Clarizia, Ferdinando Lo Vullo, Giuseppe Genitori D’Arrigo, Francesco Cangialosi, Renato Morelli, Mario Saetti, Arturo Borntraeger, Giorgio Daumiller, Giovanni Caltabiano, Giuseppe Farina, Vito Milano, Salvatore Vitale, Luciano Di Buò, Salvatore Marangi, Antonio Fazio, Umberto Vanini, Giuseppe Di Stefano e Giuseppe Lisciandra. L’avvocato Davide Ancona, intanto, ha preannunciato la volontà di costituirsi parte civile per conto di uno dei lavoratori che sarebbe stato esposto a pericolose sostanze in fabbrica, a cominciare dalle fibre di amianto. Parti civili sono anche gli operai aderenti all’Osservatorio nazionale amianto, con l’avvocato Lucio Greco. Non è da escludere la chiamata in giudizio, come responsabile civile, della società Raffineria di Gela spa, del gruppo Eni. Le indagini, condotte dai magistrati della procura e dai militari della capitaneria di porto, contribuirono ad individuare una presunta serie di irregolarità rispetto alla presenza di amianto tra gli impianti della fabbrica di contrada Piana del Signore. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Giovanna Cassarà, Ignazio Raniolo, Angelo Urrico, Gualtiero Cataldo, Alessandra Geraci, Piero Amara, Luigi e Carlo Autru Ryolo, Attilio Floresta, Piero Ciarcià.

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