L’attestazione per il sostegno risultò non in regola, insegnante truffata: parte giudizio

 
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Gela. Oltre settemila euro versati in favore di una società che avrebbe dovuto aprirle le porte all’abilitazione per l’insegnamento di sostegno nelle scuole. Si rivelò una truffa a danno di una quarantatreenne gelese. Il corso lo completò attraverso una struttura universitaria con sede a Cipro. L’attestazione rilasciata però non era riconosciuta dal Ministero. L’ente universitario cipriota pare fosse inesistente. Fatti che furono denunciati e la procura di Foggia ha chiuso le indagini. A processo va l’amministratore della società che incassò le somme.

L’attività di indagine è stata portata avanti dai pm pugliesi, dato che la società dell’imputata risulta avere sede legale in quel territorio. L’insegnante gelese finita al centro di quello che appare un meccanismo per frodarla, ha seguito le attività investigative e la fase delle indagini. Si costituirà come parte civile nel giudizio, assistita dal legale Joseph Donegani. La mancata attestazione le causò un danno rilevante, con il rischio di non poter accedere alle graduatorie.

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