Lavorava in un bar e spacciava cocaina, a processo un minore: una perizia sulle intercettazioni

 
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Immagini di repertorio

Gela. Lavorava nel bar di un familiare ma, al contempo, sarebbe stato impegnato nel piazzare cocaina ad alcuni clienti. Il bar e la cocaina. Così, davanti ai giudici del tribunale dei minori di Caltanissetta, è finito un giovanissimo. I magistrati nisseni gli contestano almeno quattro episodi di spaccio di cocaina, tutti concentrati tra il novembre di otto anni fa e il gennaio dell’anno successivo. I clienti di fiducia si appartavano insieme a lui, almeno questo risulta dalla ricostruzione, e uscivano con la droga. Una conclusione non accolta dal legale di fiducia del ragazzo, l’avvocato Davide Limoncello. Proprio il legale ha controbattuto alla linea adottata dai magistrati, escludendo che il giovane potesse aver avuto un ruolo nel giro di spaccio. Stando alla difesa, l’utenza telefonica intercettata dagli investigatori era in uso, in quel periodo, anche al fratello del giovane. Intanto, i giudici nisseni hanno già provveduto a nominare un perito che avrà il compito di trascrivere le intercettazioni che incastrerebbero l’imputato.

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