Le imprese gelesi a sostegno della cultura: la scommessa su Sgarbi è stata vinta

 
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Quando le imprese investono nella cultura la città non può che riceverne benefici.

La conferma arriva dall’evento promosso dal Quotidiano di Gela e dalla Fenice di Gianni Filippini. La  “lectio magistralis” di uno dei simboli della cultura in Italia, Vittorio Sgarbi, rappresenterà un momento di elevato spessore.

Gela ha fame di cultura e la presentazione del libro di Sgarbi, edito da Bompiani, farà conoscere al pubblico uno dei titoli più venduti nel 2015. In meno di una settimana i 318 posti del teatro Eschilo sono andati esauriti. Quasi la metà prenotati, udite udite, da studenti del liceo Scientifico e Linguistico Elio Vittorini. Altro che giovani indifferenti ai grandi eventi.

Ci spiace  non aver potuto soddisfare le altre decine di richieste che ci sono pervenute. L’evento è aperto al pubblico ma i posti sono insufficienti. Il notevole flusso di richieste ci stimola a proporre altre manifestazioni culturali della stessa portata anche in futuro.

E’ un evento – ricordiamo – sostenuto da soli fondi privati. Ed il nostro grazie va a quelle aziende che hanno creduto in questa iniziativa, accogliendola in maniera entusiasta. In primis l’azienda Amarù, tra i partner della serata, così come è altrettanto importante il sostegno di Varchi mobili, Gb Oil, Campi siciliani e Omega benessere.

Sarà uno show imperdibile dove arte, cultura e comunicazione conviveranno in una simbiosi leggendaria. Il professor Sgarbi, uno dei critici più amati d’Italia, salirà sul palcoscenico del Teatro Eschilo martedì 17 maggio alle 19 per garantire anche a questa terra, ricca di tesori, una serata di riflessione sulle straordinarie opportunità fruibili e disponibili a Gela.

Sgarbi racconterà un altro secolo di meraviglie artistiche italiane in cui l’arte passa metaforicamente dal cielo alla terra. Da Bronzino a Caravaggio, in cui si parte dai pittori Manieristi, che «sviluppano le tesi di Michelangelo» (il cielo), e si arriva poi alla grande «deflagrazione di Caravaggio (la terra). Dal Giudizio universale a I bari. In pochi anni il mondo di tutte le perfezioni possibili si rovescia in un gruppo di giocatori, sporchi e ubriachi, all’osteria. La pittura della realtà, dunque. La fine di un modello ideale per poter, infine, puntare l’unico obiettivo degno del nostro sguardo: il vero. Un secolo di pittura e scultura sia di artisti più noti (Giulio Romano, Parmigianino, Romanino, Veronese, Tintoretto, Caravaggio) che meno conosciuti. Un secolo di ricerche e sperimentazioni, dopo e oltre Raffaello. Cielo e terra, in diversi momenti e luoghi, si scambiano le parti, fino alla definitiva conquista del vero in Caravaggio.

Il video di Vittorio Sgarbi https://www.youtube.com/watch?v=45Nozu6Kj-E&feature=youtu.be

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