Liberi Consorzi, “Chiederemo alla Regione un risarcimento di 200 mila euro”

 
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Gela. Un oltraggio alla democrazia ed alla volontà del popolo. La vicenda dei liberi consorzi ha veramente dell’assurdo.

Il comitato “Gelensis Populus” denuncia il tentativo di annullare l’iniziativa democratica intrapresa dai comuni dell’area gelese.

“La Regione, spiazzata dai referendum di Gela, Niscemi e Piazza Armerina che fin da subito hanno destabilizzato le province di Enna e Caltanissetta, sembra voler correre ai ripari annullando tutto, per passare alla legge Delrio – dice il portavoce Elio Cassarino – È proprio di ieri la notizia del M5s, che riporta “Oltre al danno anche la beffa che arriva per i Comuni che erano ricorsi al referendum per decidere il loro destino. Tutta carta straccia”. I componenti di Gelensis sostengono “ciò che sta avvenendo è un oltraggio alla democrazia, perché non solo calpesta le scelte volute dai cittadini, ma provoca, anche, degli inutili aggravi economici sulle casse di quei comuni coinvolti dal pasticciato iter dalla legge sui Liberi Consorzi”.

“La Regione Siciliana decreta la morte dell’area centro meridionale dell’isola, per mantenere i privilegi quasi di natura ereditaria dei vecchi capoluoghi di provincia. Le città dell’area gelese non potranno far finta di niente, sarà loro diritto, in primis, chiedere il risarcimento dei danni economici per avere avviato dei referendum immotivatamente annullati (200.000 ? sono le spese vive del solo referendum di Gela), le stesse città dovranno avanzare il risarcimento dei danni morali per il mancato raggiungimento dell’autonomia territoriale e gestionale.

Gelensis Populus chiede alle amministrazioni coinvolte in questa brutta storia dai risvolti gattopardeschi, di procedere attraverso una battaglia legale contro la Regione, avvalendosi dell’assistenza di un buon avvocato costituzionalista capace di far valere i diritti del territorio. Ci sono tutti i presupposti per poter vincere questa causa, anche in sede di corte europea dei diritti dell’uomo”.

Una interrogazione è stata presentata dal candidato sindaco Giuseppe Di Dio. “Considerato che, ad oggi, nonostante questi adempimenti, non è dato sapere cosa ne è seguito da parte dell’Assessorato regionale né quanto fatto dal Comune di Gela al fine di verificare e/o monitorare e/o sollecitare il completamento dell’iter iniziato né quanto dal Comune di Gela sarà fatto a sostegno della volontà popolare espressa”.

“tenuto conto che la volontà della città di Gela, espressa tanto nella deliberazione del consiglio comunale quanto nel referendum cittadino- scrive nell’interrogazione – è quella di uscire dal libero consorzio di Caltanissetta, nell’ipotesi in cui l’assemblea regionale non dovesse essere consequenziale rispetto a tale volontà, quali sono le azioni che l’amministrazione comunale di Gela intende portare avanti anche alla luce del parere, ancora non reso pubblico, del costituzionalista contattato dal Sindaco”.

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