L’inchiesta antimafia “Extra Fines”, la Dda contro le richieste di Romano: rimane in carcere

 
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Gela. Dovrà presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta a fine settembre, insieme agli altri coimputati nell’inchiesta antimafia “Extra Fines” (hanno tutti scelto il giudizio abbreviato). Intanto, il gip ha respinto la richiesta di modifica della misura cautelare avanzata dalla difesa di Emanuele Romano, attualmente detenuto. A chiedere una misura alternativa al carcere è stato il difensore, l’avvocato Maurizio Scicolone. E’ arrivato un parere negativo dai pm della Dda di Caltanissetta, che insieme ai colleghi di Roma hanno coordinato l’indagine contro la riorganizzazione del gruppo Rinzivillo.

A comandare la famiglia, almeno stando alle accuse, sarebbe stato il presunto nuovo reggente Salvatore Rinzivillo (fratello degli ergastolani Crocifisso e Antonio), già condannato a quindici anni e dieci mesi di detenzione nel filone romano dell’indagine, ribattezzato “Druso”.

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