“Maggioranza indebolita”, Giudice: “Pd? Non si diventa opposizione dall’oggi al domani”

 
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Giudice chiude ad ogni collaborazione politica con il sindaco

Gela. Una maggioranza “indebolita” e un’amministrazione comunale, “senza progettazione futura”. L’indipendente Paola Giudice, consigliere comunale che fin dall’esordio in aula si è schierata a sinistra, traccia un quadro politico, che tra le altre cose esclude qualsiasi ipotesi di dialogo con il sindaco e con la giunta. “Non è prevista nessuna collaborazione politica – dice – non è in programma. In aula, vedo una maggioranza che riesce a votare atti, predisposti dai loro stessi assessori, solo con il numero legale assicurato dall’opposizione. E’ accaduto sull’Imu. Io ho votato contro, ma la nostra presenza si è rivelata indispensabile per assicurare il numero legale”. Una disamina piuttosto impietosa, quella che arriva dal vicepresidente dell’assise civica. Giudice mette in discussione anche l’asse Gela-Palermo. “Se non sbaglio – aggiunge – la presenza in giunta di partiti come Udc e Forza Italia avrebbe dovuto assicurare una via preferenziale con il governo regionale. Invece, questi stessi partiti votano i definanziamenti, tagliando fondi destinati alla città. Purtroppo, nelle commissioni anche il Pd si è astenuto. Non sono segnali che vanno incontro ai bisogni del territorio”. Il consigliere, nonostante la collocazione a sinistra, non ha alcun rapporto politico con i dem e anzi le distanze sono sempre maggiori.

“Non si diventa opposizione dall’oggi al domani – conclude riferendosi alla scelta del Pd di lasciare la giunta Greco – il Pd per oltre un anno ha sostenuto le scelte dell’amministrazione comunale. Se la situazione complessiva della città è ancora deficitaria, lo dobbiamo anche al Pd. Personalmente, sono sempre stata all’opposizione e continuerò a farlo, anche se gli atti per la città vanno comunque votati. Dialogo con il sindaco? Non c’è mai stato. Solo annunci e nulla più. Anzi, siamo stati noi dell’opposizione ad avanzare proposte, in periodi difficili come quello del lockdown”. In una fase di ricollocazione politica, che si inizia ad intuire anche tra i banchi dell’assise civica, il vicepresidente del consiglio comunale si porta avanti e pare chiudere definitivamente la porta a Greco e alla sua amministrazione comunale.

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