Minore terrorizzato dai bulli, furto e minacce per non farlo parlare: un’assoluzione

 
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Gela. Per coprire i bulli, che avevano rubato lo smartphone ad un loro compagno di scuola, avrebbe minacciato proprio la vittima, imponendogli di non dire nulla alle forze dell’ordine. Un giovane, a sua volta minore, accusato delle minacce, anche di morte, che indussero la vittima a non parlare, è stato però assolto dai giudici del tribunale minorile di Caltanissetta. La decisione è stata formalizzata al termine del dibattimento, accogliendo le richieste della difesa, sostenuta dall’avvocato Carmelo Tuccio. Il ragazzo che subì il furto del telefono, portatogli via da tre compagni di scuola, secondo le accuse sarebbe poi stato minacciato di morte. L’imputato, finito a processo, gli avrebbe imposto di non riferire nulla alle forze dell’ordine. Se avesse parlato, lo avrebbero “fatto sparire”. Il minorenne, già scosso per il furto subito e ancora più impaurito per le minacce, negò tutto alle forze dell’ordine. Chi lo avrebbe minacciato è finito a processo.

La difesa, però, ha dimostrato che anche nel corso del giudizio non sono emersi collegamenti diretti tra l’imputato e quanto accaduto alla vittima, comprese le dichiarazioni ritrattate, per timore di ritorsioni. La procura minorile nissena ha invece concluso per la condanna, ma il giudice ha disposto l’assoluzione.

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