Nuovi appartamenti in aree agricole, chi decide? Solo i commissari della regione

 
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Gela. Un piano d’edilizia economica e popolare, ovvero l’ennesimo programma costruttivo Peep, varato quasi esclusivamente da commissari ad acta, sembra destinato a sorgere in contrada Catania-Casciana.

167 mila metri quadrati con il solo sì di funzionari palermitani che, durante il lungo iter autorizzativo, hanno sempre preso il posto di sindaco e consiglieri comunali. Il piano costruttivo, con la deliberazione numero 93 del luglio 2009, venne varato dall’allora commissario insediatosi per sostituire l’intero civico consesso durante il periodo successivo all’anticipata dipartita del futuro parlamentare europeo e primo cittadino uscente Rosario Crocetta. Insomma, un primo sì commissariato.
Adesso, arriva il secondo sì commissariato. Il civico consesso, nelle scorse settimane e nonostante le pressanti richieste del funzionario nominato dalla regione, non è riuscito a trattare il piano costruttivo in aula. Quindi, atti restituiti al commissario che si occuperà di concludere l’intero iter senza che, per la seconda volta, ci sia alcun pronunciamento dei rappresentanti votati dai cittadini. Insomma, tutto commissariato in attesa che il cantiere per la realizzazione del nuovo complesso residenziale possa essere aperto.
Questa volta, sarà il funzionario regionale Mario Megna ad apporre le proprie firme sugli ultimi atti necessari a concludere la procedura di un piano costruttivo, sembra anche inutile ricordarlo, da realizzare in variante al piano regolatore generale.
Quindi, non solo un doppio sì commissariato al piano edilizio in quanto tale ma anche alla variante al prg. I nuovi appartamenti sorgeranno, infatti, in zona agricola.
E gli espropri? In base alla documentazione, “per effetto della delega il Comune viene espressamente sollevato da ogni e qualsiasi onere, responsabilità patrimoniale, diretta e indiretta, contrattuale e extracontrattuale, derivante dal procedimento espropriativo”. Peccato, però, che la stessa formula sia stata utilizzata anche in precedenti convenzioni concluse dai costruttori delle cooperative con i funzionari municipali.
Risultato? Debiti fuori bilancio da milioni di euro che ancora devono ricevere il sì del civico consesso.

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