Operaio precipitò da un capannone con ferite permanenti, condanna per il datore di lavoro

 
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Ragusa. Nell’agosto di sei anni fa, precipitò da un capannone, mentre erano in corso lavori per l’installazione di un sistema di pannelli fotovoltaici, a Vittoria. Un giovane operaio gelese riporto’ gravissime ferite. I giudici del tribunale di Ragusa, adesso, hanno condannato l’allora datore di lavoro. Cinque mesi, con pena sospesa, a Salvatore Susino. Assolto, invece, il committente Gianvito Garra. Il pm, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna per entrambi. Una linea sostenuta anche dal legale dell’operaio, l’avvocato Alessandro Imbruglia. Il giovane si è costituito parte civile, chiedendo il riconoscimento del diritto al risarcimento dei danni. Da quanto emerso, l’operaio si muoveva in un cantiere, dove non sarebbero state rispettate le misure di sicurezza. Al momento dell’incidente, il giovane non avrebbe avuto a disposizione neanche la cintura di sicurezza. Le ferite riportate, come spiegato dal legale in aula, non gli consentono più di svolgere attività che richiedano sforzo fisico. Anche l’Inps gli ha già riconosciuto un’invalidità pari al quaranta per cento. Sarebbero stati intaccati i nervi.

Alla fine, il giudice ragusano ha riconosciuto all’operaio il diritto al risarcimento dei danni, che verrà determinato in sede civile. Proprio il legale di parte civile ha ricostruito la mancanza delle necessarie misure di sicurezza. È emerso come il lavoratore non avesse sostenuto i corsi di formazione e informazione, previsti per legge. I legali di difesa, invece, hanno escluso responsabilità dei loro assistiti, ma il giudice ha optato per la condanna del datore di lavoro. La parte civile è pronta ad impugnare l’assoluzione del committente, ritenendolo comunque responsabile dei mancati controlli.

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