Pd, l’ala “critica”: “Confronto con Arancio ma no a candidature e posizioni autoreferenziali”

 
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Il neo commissario cittadino del Pd Giuseppe Arancio

Gela. Le diffidenze non mancano, come sottolineato già subito dopo il voto della direzione regionale che ha individuato l’ex parlamentare Ars Giuseppe Arancio come nuovo commissario del Pd locale. La frangia “critica” del gruppo provinciale, espressa dai componenti della direzione regionale Marco Andaloro, Elisa Carbone e Andrea Chiabra, conferma che la nomina del nuovo reggente sarebbe dovuta avvenire eventualmente a conclusione di un confronto che potesse affrontare anche l’ombra di “meccanismi correntizi che non permettono ai giovani, ai tanti militanti appassionati e alle realtà civiche che orbitano attorno al Pd di crescere e rappresentare una forza di cambiamento”. “Abbiamo dovuto assistere, ancora una volta, al tentativo di componenti degli organismi regionali e nazionali di prendersi meriti e influenze sulla scelta di Arancio”, aggiungono. Non chiudono comunque al confronto con il neo commissario, al quale riconoscono “altissimo spessore politico e umano”. In direzione regionale hanno espresso voto contrario, risultando minoritari, ma spiegano che “da oggi, però, siamo a disposizione per un confronto con il commissario Arancio per affrontare i prossimi complicati mesi, cogliendo l’invito a parlare dei temi per il futuro di Gela, nella speranza che non venga disperso il lavoro fatto finora insieme alle forze progressiste e garantendo che non vengano imposte posizioni autoreferenziali di componenti di organismi nazionali che avrebbero il solo risultato di isolare il Partito democratico”.

Ancora una volta cercheranno di evitare che possano esserci protagonismi eccessivi che ritengono ledano al partito, come aveva sottolineato l’ex segretario cittadino Guido Siragusa, poi dimessosi. Anche la frangia “critica” pone la necessità di un vero rilancio in vista delle amministrative del prossimo anno. Soprattutto non intendono accettare “autoproclamazioni di candidature a sindaco”. Sono certi inoltre che allo stato manchi “una visione chiara in termini di alleanze”.

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