Piattaforme e nuovi investimenti, cosa vuol fare Enimed in città? Vertice con i sindacati

 
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Gela. Un vertice tutto incentrato sui numeri e sulle prospettive future di Enimed in città. Un vertice con Enimed. I segretari provinciali dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec dovrebbero sedersi allo stesso tavolo dei manager del gruppo Enimed già la prossima settimana. Allo stato attuale, si cercherà di capire se l’azienda intenda anzitutto confermare i progetti legati alle campagne di esplorazione e trivellazione, anche in mare. Nel protocollo firmato al ministero dello sviluppo economico nel novembre di un anno fa, il punto cruciale si chiama Prezioso K, la nuova piattaforma rientrante nel progetto Argo-Cassiopea. I segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania cercheranno di avere certezze dai manager Enimed almeno sul fronte occupazionale. Allo stato attuale, sono 222 i dipendenti ai quali si aggiungono i 74 trasferiti da raffineria. In totale, stando al protocollo di un anno fa, dalla fabbrica di contrada Piana del Signore dovrebbero trasferirsi 120 dipendenti in Enimed.

I progetti d’esplorazione e trivellazione. Per questa ragione, in attesa che il Consiglio di Stato si pronunci sul nuovo ricorso presentato da associazioni ambientaliste e comuni contro il progetto di trivellazione in mare, i sindacati mirano a capire quali saranno le mosse di Enimed. Come più volte confermato da Catania, Emiliani e Castania, non bastano solo le bonifiche per rilanciare le sorti occupazionali in città. Intanto, sempre in settimana, si dovrebbero avviare le conferenze di servizi tra gli uffici della regione necessarie a delineare lo stato delle autorizzazioni, vincolanti all’avvio dei dodici cantieri previsti nelle precedenti intese. In raffineria, invece, il progetto di green refinery, a regime, dovrebbe occupare 400 operatori mentre sono 550 quelli attualmente in servizio in città. Tutti gli altri dipendenti, invece, sono già stati destinati a trasferte in giro per l’Italia e fuori dai confini nazionali. Senza cantieri, però, sarà difficile mantenere numeri e promesse, almeno quelle indicate nel protocollo di un anno fa.

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