Poco coke e poche navi, Eni cambia: l’autotrasporto e il porto isola in crisi

 
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Gela. La riconversione in atto nella raffineria Eni di contrada Piana del Signore non sembra risparmiare, almeno per il momento, neanche diversi servizi collaterali.

Trasporti e porto isola soffrono. Il mutamento produttivo scelto dai manager del gruppo sta incidendo anche su autotrasportatori e operatori del porto isola, con in testa quelli impegnati nei servizi di rimorchiatori. Le commesse si riducono e le materie prime per la produzione non raggiungono più le quantità del passato. Di conseguenza, l’arrivo delle navi cisterna si riduce in continuazione e, allo stesso modo, i trasporti del coke da bruciare. Non a caso, nelle ultime settimane, molti operatori temono per il prossimo futuro. La flessione, quindi, non si sta abbattendo solo sulle aziende dell’indotto che fanno leva, oramai, sugli ammortizzatori sociali nel tentativo di colmare la carenza di commesse e l’impossibilità di utilizzare a pieno regime tutti i dipendenti.

Si troverà una soluzione? Una serie d’incontri, adesso, potrebbe già partire nelle prossime settimane. Si cercherà di capire meglio quale soluzione possa essere adottata anche se la fase d’ingegnerizzazione avviata per la riconversione in raffineria non sembra poter garantire commesse e lavori tali da impegnare gli operatori del settore.

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