Presunte molestie sessuali, assolto Fava: depositate le motivazioni, “solo una ripicca ai suoi danni”

 
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Gela. Dopo l’assoluzione dello scorso aprile decisa dal giudice dell’udienza preliminare al termine dell’abbreviato scelto dai difensori, sono state depositate le motivazione del verdetto favorevole all’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Fava.

Le accuse cadute in giudizio. L’esponente del Partito Democratico era finito davanti al gup per rispondere di una serie di presunte molesti sessuali ai danni di una lavoratrice del reddito minino di inserimento, impegnata anche a Palazzo di Città. La donna decise di sporgere denuncia. Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione, però, il giudice dell’udienza preliminare esclude che possano esserci elementi di accusa tali da poter collegare l’ex presidente del consiglio ai fatti contestati. La difesa, rappresentata dagli avvocati Antonio Gagliano e Rocco La Placa, ha sempre sostenuto che la denuncia venne presentata quasi per ripicca nei confronti dell’allora presidente del consiglio comunale. Vennero presentati documenti e atti, legati ad indagini difensive svolte dai legali, che dimostravano l’infondatezza di diverse accuse mosse all’imputato. Lo stesso Fava, che successivamente scelse di non ricandidarsi anche per fare chiarezza intorno alla vicenda processuale in corso, ha sempre sostenuto di non aver mai avuto alcun tipo di rapporto con la donna che decise di denunciarlo. L’operatrice al centro del caso, invece, si è costituita parte civile. Intanto, la sentenza di assoluzione non è stata impugnata dalla procura generale. I magistrati, in aula, avevano chiesto la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione.

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