Presunti furti tra gli impianti della raffineria Eni, aperto il processo contro l’operaio accusato

 
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Gela. E’ accusato di presunti furti all’interno della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. Il materiale scoperto dai carabinieri. Si è aperto il dibattimento nei confronti del cinquantottenne Angelo Iapichello. In estate, i carabinieri lo arrestarono all’uscita della fabbrica. Tornò in libertà dopo l’udienza di convalida. Su un’automobile di servizio, vennero trovati componenti e materiale da lavoro per quasi seimila euro. Nel corso delle successive perquisizioni, emerse la presenza di altro materiale anche nell’abitazione dell’uomo. L’operaio, però, ha escluso di essere mai stato dietro a possibili furti. Il materiale ritrovato dai carabinieri nell’automobile sarebbe stato caricato solo perché destinato allo smaltimento in discarica. Per quanto riguarda quello scoperto dai carabinieri nell’abitazione, l’operaio ha sostenuto che fosse di sua proprietà. I legali di difesa, gli avvocati Giacomo e Maria Elena Ventura, davanti al giudice Ersilia Guzzetta, hanno confermato di non voler accedere a riti alternativi: mirano, infatti, a dimostrare l’estraneità ai fatti dell’imputato. Si tornerà in aula a maggio, per ascoltare i primi testimoni.

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