Proteste e caos in consiglio, c’è chi rinuncia al gettone e se la giunta cambiasse di nuovo?

 
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Gela. “Rinuncio al gettone di presenza per questa seduta inutile”.

Le critiche del centro sinistra…i malumori dei grillini. Lo ha detto il consigliere indipendente Carmelo Casano durante la turbolenta riunione di consiglio comunale convocata per valutare il passaggio alla gestione pubblica del servizio idrico. Uno sfogo, con tanto di uscita dall’aula, legato al fatto che, mentre si discuteva la delibera approvata negli scorsi giorni dalla giunta grillina, in aula montava la protesta dei ventotto operai ex Tekra e degli undici lavoratori del servizio di trasporto disabili. Senza dimenticare i lavoratori e le lavoratrici di servizi come la refezione scolastica oppure l’accudienza agli inabili. Casano e gran parte del centro sinistra imputano alla giunta di non essere riuscita, fino ad ora, “a risolvere neanche uno dei problemi emersi negli ultimi mesi”. Niente soluzioni e, quindi, proteste continue, comprese quelle degli operai dell’indotto Eni. Qualcuno, al culmine della provocazione politica, ha proposto di fare come a Roma. “Dimettiamoci in massa e mandiamoli a casa!”. Di certo, per il sindaco Domenico Messinese non mancano i grattacapi. Mentre gi occupanti degli alloggi popolari dello Iacp reclamano il diritto alla casa, i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle reclamano trasparenza e condivisione nelle scelte amministrative. Insomma, i grillini hanno dato l’ultimatum al sindaco.

Le voci di…municipio. Nessuno lo nasconde, il distacco tra giunta e consiglieri del movimento cresce quasi esponenzialmente all’aumento delle deleghe del vice sindaco e assessore Simone Siciliano. Troppo ingombrante la posizione di vertice assunta da un tecnico non espressione dei 5 stelle. Così dicono non solo alcuni consiglieri grillini ma soprattutto la base dei Meet Up. In giunta la tensione non è da meno e, questa volta, non si tratta certamente del solo caso Nardo. Cresce la diffidenza tra sindaco e consiglieri e aumentano le voci di soluzioni alternative. E se, addirittura, arrivassero ingressi esterni in giunta? Se i partiti dicessero sì ad un eventuale governo di responsabilità pubblica? Tra i corridoi del municipio, e non solo, circolano nomi e ipotesi. Si parla addirittura di un dialogo tra alcuni partiti di centro sinistra e lo stesso Messinese. Una soluzione che sancirebbe il definitivo divorzio tra il sindaco della vittoria alle amministrative e lo stesso movimento, salvo nuovi colpi di scena.   

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