Question time “hot”, conti e abusivismo…la guardia di finanza annota

 
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Gela. Tra gli scranni del civico consesso, oramai, non c’è pace neanche durante le sedute di question time. L’ultima dimostrazione arriva dalla riunione di martedì sera, con all’ordine del giorno undici interrogazioni e due mozioni.

La platea degli spettatori interessati, peraltro, si è arricchita di presenze.
Nei posti dedicati al pubblico, due militari della guardia di finanza, rigorosamente in abiti civili, hanno acquisito informazioni, registrando diversi passaggi della seduta. Non è da escludere che l’interesse prioritario delle fiamme gialle sia concentrato soprattutto sull’intera vicenda degli immobili abusivi da acquisire al patrimonio comunale, senza trascurare l’assegnazione di strutture dell’ente ad associazioni e privati. Insomma, il consiglio inizia ad essere “vigilato” in maniera discreta ma costante.
La contesa si è subito accesa proprio a causa della presenza, nell’ordine del giorno, di due mozioni. Le prime rimostranze sono arrivate dal rappresentante di Articolo 4 Giuseppe Di Dio. “Le mozioni – ha tuonato – non possono essere trattate nel primo martedì del mese. C’è un evidente errore”. Così, si è acceso il confronto tra lo stesso Di Dio e il presidente del consiglio, temporaneo, Vincenzo Cirignotta. “Si calmi consigliere – ha ribattuto – queste mozioni sono state inserite solo negli ultimi giorni e, comunque, non sono stato io a definire l’ordine del giorno”.
Di ordine del giorno in violazione del regolamento ha parlato il segretario Antonino Grisanti. Il consigliere democratico Enrico Vella ha, addirittura, lanciato dubbi sulla validità della convocazione. “Rinuncio al gettone di presenza – ha precisato – ci sono troppe anomalie”. Alla fine, Cirignotta ha ritirato le due mozioni, scatenando nuove reazioni.
Il centrista Giuseppe Morselli non ha risparmiato critiche. “Quelle due mozioni – ha detto uscendo dall’aula – equivalgono a proposte di deliberazione. Quindi, potevano essere ritirate solo dai proponenti e non certo dal presidente del consiglio che agisce come un duce”.
Con un’aula quasi vuota, il consigliere di Articolo 4 Terenziano Di Stefano, attraverso le interrogazioni presentate, ha messo in luce i tanti punti interrogativi che ancora aleggiano sul rendiconto 2013 che arriverà in aula giovedì. “Manca ancora oggi – ha dichiarato – un elenco di crediti e debiti delle società partecipate dal comune. Non è ancora certo il dato effettivo sui debiti fuori bilancio e i dirigenti hanno omesso di presentare le relazioni richieste sul prodotto della loro attività. Tutti fattori sottolineati, a differenza degli altri anni, dai revisori dei conti nella loro relazione”.
Al consigliere ha risposto l’assessore Giuseppe Ventura, presente in aula in rappresentanza dell’amministrazione. “La giunta – ha precisato – ha già approvato le misure correttive per rispondere alle osservazioni della Corte dei conti. Ritengo, comunque, che sia opportuno affrontare la questione durante la seduta di giovedì sera”.
E gli immobili abusivi che, almeno sulla carta, sarebbero dovuti confluire nel patrimonio indisponibile del comune come indicato in un’ultima nota inviata dai funzionari dell’assessorato regionale territorio e ambiente? Anche in questo caso, l’interrogazione è stata proposta da Di Stefano. “Gli uffici – ha invece replicato Ventura – stanno lavorando. La giunta, entro fine mese, dovrebbe varare il regolamento in materia. Intanto, nel 2012 sono state emesse 72 ordinanze di demolizione e 25 sono in fase d’istruzione. Ci sono stati anche 100 accertamenti d’inottemperanza e 312 fascicoli sono in fase di valutazione. Sette immobili sono stati acquisiti al patrimonio comunale. Nel 2013, sono state 69 le ordinanze di demolizione e sono arrivate in consiglio 9 delibere d’acquisizione”.
Il consigliere indipendente Antonino Ventura, invece, ha battuto forte sui parametri utilizzati dall’amministrazione per l’affidamento d’immobili comunali ad associazioni o privati. “Siamo sicuri – ha rimarcato nella sua interrogazione – che esista un bando per l’affidamento?”. Immediata la replica dell’assessore presente in aula. “Certo – ha ribattuto – esiste un bando da quattro anni. Viene valutata l’offerta migliore e, alla fine, si stipula una convenzione”. Il consigliere indipendente ha posto forti dubbi anche intorno all’assegnazione degli appalti per la raccolta dei rifiuti e per la gestione della sosta a pagamento.
La tensione non si è smorzata neanche davanti all’interrogazione presentata dal consigliere di Articolo 4 Giuseppe Di Dio che, invece, ha chiesto lumi intorno all’assegnazione di una struttura comunale al centro studi Micos. La risposta dell’assessore, però, non ha convinto. “Lei – ha detto Di Dio – mi ha solo illustrato l’evoluzione del progetto Micos ma non ha chiarito come mai, un gruppo di studenti stranieri, ha potuto prendere possesso di un immobile comunale”.
Bagarre, ancora, tra l’esponente del Nuovo Centro Destra Luigi Farruggia e lo stesso assessore Ventura. Pomo della discordia i 58 mila euro versati dall’amministrazione alla società Tekra, titolare del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città, per gli otto punti di raccolta trasformati, in poche settimane, in discariche a cielo aperto.
“58 mila euro per punti di raccolta – ha attaccato Farruggia – composti da quattro paletti in ferro e una copertura di tela? Non le pare un po’ troppo?”. L’esponente della giunta Fasulo ha difeso il suo operato. “Nel costo – ha precisato – bisogna aggiungere il servizio di raccolta effettuato da Tekra”. Alla fine, il presidente Giuseppe Fava, intervenuto a seduta iniziata, ha sciolto la riunione con quattro presenti in aula e i militari della guardia di finanza che certamente non hanno mancato di annotare utili informazioni.

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