“Rapporto con M5s? Bisogna chiedere a loro”, Speziale: “Pd con chi non si fa imporre candidati”

 
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Calogero Speziale

Gela. Una direzione che alla fine potrebbe essere non proprio aderente alle iniziali aspettative. I dem, come abbiamo già ricordato, stanno riflettendo sul da farsi. La porta della coalizione guidata dal’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano non è per nulla sbarrata ma gli esponenti del Pd devono anzitutto definire il loro percorso- Giovedì sera, il commissario Giuseppe Arancio ha riunito i suoi. Servirà ancora del tempo prima di ufficializzare delle scelte. “Non è stata per nulla una riunione volta a scelte o a fare nomi di candidati – dice l’ex parlamentare Ars Calogero Speziale – è stata invece una riunione molto partecipata e con interventi di alto livello. Mai come in questa occasione, c’è stata una presenza così consistente. Abbiamo affrontato le priorità della città. Non mi pare ci siano altri partiti che esaminano le questioni in questo modo. Purtroppo, quasi mai emergono questi aspetti”. Speziale sta partecipando attivamente a questa fase, probabilmente decisiva per delineare la collocazione del partito, con l’obiettivo delle amministrative. Quello con l’alleanza di Di Stefano è uno strappo definitivo? “Anzitutto – precisa Speziale – distinguerei tra l’agorà e scelte che sono state fatte dall’onorevole Di Paola. Il nostro commissario ci ha messi al corrente di un passaggio molto importante. Su richiesta di due gruppi moderati, ha tentato di ottenere una riconvocazione dell’agorà, per individuare una soluzione vincente, anche attraverso il rientro dei due gruppi moderati. La risposta è stata un no secco. Avevamo già avuto una risposta dello stesso tipo sia quando abbiamo indicato la strada delle primarie sia quando abbiamo suggerito un sondaggio per orientarsi sul candidato. Forse c’è chi ritiene di poter decidere per tutti? Il candidato a sindaco però non si può scegliere a casa di qualcuno. Probabilmente, c’è chi vuole assumersi la responsabilità di rompere. Il nostro partito non ha capi. Non ci facciamo comandare da Caltanissetta o da Palermo, a differenza di chi ritiene che il sindaco di Gela lo decidano altrove. Il sindaco viene indicato in città”. E’ evidente che secondo Speziale i passi mossi dal parlamentare Ars Nuccio Di Paola non vadano nella giusta direzione. Il coordinatore regionale M5s è il garante dell’agorà politica. E’ fermamente convinto che la candidatura di Di Stefano sia quella capace di aggregare e di portare risultati all’alleanza. Speziale, invece, ha più di un dubbio. “La richiesta di riunire nuovamente l’agorà – continua – il nostro commissario l’ha fatta su indicazione di due gruppi moderati. Pd e moderati, insieme, sono già almeno la metà dell’agorà. Non dimentichiamo che sono usciti anche Donegani e Franzone. Quindi, l’agorà non c’è più”. Il rapporto con il Movimento cinquestelle, sponsor principale del civico Di Stefano, sta diventando un tema molto delicato a livello cittadino. Di Paola, in questi mesi, ha invece voluto stringere l’intesa anzitutto sul piano regionale. “Il rapporto con il Movimento cinquestelle? Non è una domanda alla quale possa dare una risposta – dice ancora Speziale – bisognerebbe chiedere agli esponenti di quel partito e a Di Paola”. Per l’ex deputato regionale, il Pd ha tutte le chance di aprire uno spazio politico, nel contesto di un progetto per le amministrative.

“Noi e i moderati siamo poca cosa? Non penso – sottolinea – per me, il Pd deve stare nello spazio con tutte quelle forze che non intendono farsi imporre il candidato a sindaco né da Caltanissetta né da politici di Catania. Mi sembra abbastanza evidente”. Nei prossimi giorni, dovranno esserci sviluppi. Di Stefano e l’alleanza che si è concretizzata intorno a lui vanno avanti. I dem dovranno imboccare una strada e porsi nel contesto che riterranno più in linea con le loro aspettative. Speziale, dirigente storico del partito, pare suggerire uno spazio che dia centralità alla città e a scelte maturate sul territorio. “Il nostro unico padrone – conclude – è la città”.

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