Sara Cavallo contrattacca: “Il Comune prima era un bancomat e pure accusano?”

 
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Sara Cavallo non ci sta. Respinge le polemiche che le sono piovute per la festa dell’abbondanza, che vede tra i promotori la sorella Giorgia attraverso una associazione. 

“Rimango fedele ai valori del Movimento Cinque Stelle nonostante i referenti locali per delegittimare la mia persona – dice in una nota – dopo gli attacchi politici siano passati anche a colpire la sfera familiare. Un atteggiamento da mantidi religiose che spiazza ogni umana comprensione”.

“Quando qualcuno rimarca l’impegno autonomo di mia sorella nel mondo dell’associazionismo no-profit – continua – rimango allibita a diventare destinataria di critiche, anziché di plausi. Un gruppo di cittadini che decide di prodigarsi, nella vita reale e non in un universo virtuale, per promuovere senza fini lucrativi il settore agricolo va solo lodato. Se il Comune di Gela, negli ultimi decenni, si fosse limitato a concedere, come nel caso della Festa dell’Abbondanza, solo il gratuito patrocinio senza trasformarsi in un bancomat, oggi saremmo tutti migliori sotto il profilo sociale e sotto quello economico. Avvelenare le onorabilità di tanti cittadini che si sono sacrificati per accendere i riflettori su un comparto principe della nostra città, oltre a creare un danno ai diretti interessati, scoraggia le sensibilità di quanti vogliono spendersi per combattere la vecchia subcultura sospettosa del “si nun tinci, mascarìa”. 

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