Schianto mortale sulla Gela-Manfria, morì Crocifisso Emmanuello: c’è l’archiviazione

 
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Gela. Non ci sarebbero elementi utili per contestare eventuali accuse, con in testa l’omicidio colposo, nei confronti dell’autista del bus extraurbano, in servizio lungo la tratta Gela-Licata al momento

dello schianto mortale costato la vita al trentasettenne Crocifisso Emmanuello.

L’incidente sulla Gela-Manfria. Per questo motivo, i magistrati della procura hanno chiesto l’archiviazione del caso. Emmanuello morì nel gennaio di due anni fa, dopo il terribile impatto della sua Nissan Micra contro l’autobus che copriva la tratta Gela-Licata. Per il trentasettenne lo schianto, avvenuto nella zona di Montelungo, si rivelò fatale. La richiesta di archiviazione, accolta dal gip, è arrivata anche sulla scorta di quanto indicato nella relazione depositata dal perito nominato proprio dai magistrati della procura. Non sarebbero emerse responsabilità a carico del conducente dell’autobus. Subito dopo la morte di Crocifisso Emmanuello, venne avviata un’indagine. I difensori di fiducia dell’indagato, gli avvocati Carmelo Tuccio e Francesco Cottone, hanno sempre sostenuto l’assoluta assenza di elementi a carico dell’autista che, invece, avrebbe rispettato i limiti di velocità, evitando manovre pericolose. I familiari della vittima, a loro volta, hanno chiesto chiarimenti rispetto alla fine dell’uomo. Non a caso, hanno scelto di seguire il procedimento, assistiti dagli avvocati Emanuele Maganuco e Joseph Donegani. 

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