Senza atti finanziari e rendiconto, “Moto Civico”: “Chiederemo scioglimento consiglio e dissesto”

 
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Fillippo Guzzardi

Gela. Scioglimento del consiglio comunale e prima ancora dimissioni del sindaco Greco. Il gruppo di “Moto Civico” passa alle vie di fatto. Come spiega il portavoce Filippo Guzzardi, la prossima settimana verrà inoltrata una nota ufficiale alla sezione regionale della Corte dei Conti per richiedere “lo scioglimento del consiglio comunale”. “Lo abbiamo già rivendicato e ci ritorniamo sopra, la città non è una Repubblica a parte. Non è una città-Stato del terzo millennio. Non è una zona franca. Questa storia deve finire. Lunedì si andrà alla mozione di sfiducia e l’indomani il Comune dovrebbe aderire al piano di riequilibrio pluriennale. Ma il tutto dovrebbe avvenire senza rendiconto consuntivo. Dal sindaco – viene ribadito nella nota – ci aspettiamo che dia seguito a quanto promesso in diretta televisiva: cioè le dimissioni. A prescindere da ciò, in caso di mancata adesione al piano pluriennale di riequilibrio, più comunemente noto come predissesto, il 15 giugno invieremo una pec alla sezione regionale della Corte dei Conti in cui chiederemo l’apertura dell’iter di scioglimento del consiglio comunale,ai sensi degli artt. 141 comma 1 e 193 ultimo comma, del Tuel”. Ad oggi, il municipio è privo di strumenti finanziari e anche i tempi per il rendiconto non saranno per nulla brevi, in attesa del parere dei revisori. “Il Comune versa in stato di emergenza da settembre dello scorso anno perché non sono stati approvati il bilancio di previsione 2022 e i rendiconti consuntivi 2021 e 2022, senza dimenticare che la mancata approvazione di provvedimenti di riequilibrio equivale alla mancata approvazione del bilancio di previsione o del rendiconto, da cui consegue lo scioglimento dell’organo consiliare”, fa sapere Guzzardi.

Da “Moto Civico” partirà anche la richiesta di avvio della procedura di dissesto. “Contestualmente chiederemo alla magistratura contabile di mettere in moto la procedura di dichiarazione dello stato di dissesto, perché noi non abbiamo paura di dire la verità ai cittadini e non l’avremo neanche in futuro. L’ente comunale non rischiava il dissesto – fanno sapere inoltre – ma a questo destino l’hanno condannato incapacità ed inettitudine. Un qualcosa di inaudito ed inaccettabile. Per questa via, infatti, chiederemo alla Corte dei Conti di indagare e valutare con severità, eventuali responsabilità scaturenti da condotte che dovessero risultare dolose o colpose”. Ancora una volta intorno ai numeri del municipio si addensano le nubi di eventuali indagini, con risvolti che intanto sono pienamente politici.

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