Sessantuno operai da tagliare, scatta protesta lavoratori Smim

 
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Gela. Un taglio che dovrebbe coinvolgere sessantuno operai: ad annunciarlo ai rappresentanti sindacali all’interno dell’azienda, sono stati i vertici della Smim, da decenni attiva nell’indotto della fabbrica Eni.

Una comunicazione improvvisa che giunge, però, a conclusione di una fase di lunghe trattative fra gli stessi imprenditori e i rappresentanti sindacali.
Solo negli ultimi giorni, sembrava che la direzione del gruppo metalmeccanico potesse scegliere strade diverse e meno drastiche. In sostanza, con la comunicazione fatta recapitare: i responsabili della società indicano l’esigenza di ridurre il personale davanti ad un taglio di commesse che li fa preoccupare. L’azienda, infatti, ha dovuto rinunciare, si legge nel provvedimento, anche ad un importante appalto assegnato ad un’altra società dell’indotto.
Davanti all’annuncio dei tagli e ai ritardi nei pagamenti che, questa volta, riguardano la quattordicesima mensilità dello scorso anno, ancora non ricevuta dagli operai: la risposta è stata immediata, blocco dello straordinario. La decisione è stata assunta dagli stessi lavoratori dell’azienda e dai sindacalisti che li rappresentano. Un’accesa assemblea si è svolta ieri pomeriggio proprio allo scopo di affrontare le ultime emergenze.
Non sono mancate le tensioni e le critiche rivolte in direzione della strategia assunta dagli imprenditori della Smim.
Ovviamente, lo stop allo straordinario potrebbe anticipare, qualora non rientrasse la scelta della riduzione di oltre sessanta unità, forme di protesta ancora più plateali.

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