Soldi e assegni ai titolari di una concessionaria, l’auto non arrivò mai: “Uno di loro venne arrestato”

 
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Gela. Avrebbero pagato per l’acquisto di un’automobile senza, però, mai riceverla.

“Stiamo ancora pagando il finanziamento”. Per questa ragione, un’intera famiglia ha deciso di denunciare i titolari di una concessionaria d’auto della città. I soldi, compresi gli assegni chiesti per i pagamenti, vennero versati ma la vettura non sarebbe mai arrivata. Così, i due titolari sono finiti davanti al giudice Ersilia Guzzetta. Difesi dagli avvocati Nicoletta Cauchi e Danilo Tipo devono rispondere alle accuse mosse dai magistrati della procura. I clienti, invece, hanno deciso di costituirsi parte civile. “Abbiamo anche acceso un finanziamento da circa diecimila euro per coprire il costo dell’automobile – ha spiegato uno dei clienti – ancora oggi, continuiamo a pagarlo”. In base a quanto emerso, la famiglia interessata all’acquisto avrebbe anche rinunciato alla propria automobile, data in permuta ai due imputati. “Prima, sono passate settimane e, poi, interi mesi senza avere risposte – ha proseguito uno dei testimoni – ci dicevano che c’erano da sbrigare le ultime formalità. Ad un certo punto, però, non riuscimmo più a contattare quello che per noi era il responsabile della concessionaria. Venimmo a sapere che era stato arrestato”. I difensori degli imputati hanno cercato di ricostruire le diverse fasi della compravendita, così come il pubblico ministero Tiziana Di Pietro, formulando le proprie domande. Intanto, nuovi testimoni verranno sentiti alla prossima udienza già fissata per il 14 ottobre. 

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