Sollevò l’ombra della mafia su un imprenditore, querela ritirata e si chiude il processo a Crocetta

 
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Gela. Ritirata la querela e il giudice Tiziana Landoni ha disposto il “non doversi procedere” nei confronti dell’attuale presidente della Regione Rosario Crocetta. Le accuse durante la campagna elettorale per le regionali. L’ex sindaco era finito a giudizio con l’accusa di diffamazione. A denunciarlo, fu l’imprenditore nisseno Salvatore Lo Cascio, titolare della Lo Cascio srl, azienda per la quale lavora il deputato regionale grillino Giancarlo Cancelleri. Stando alle contestazioni, il presidente della Regione avrebbe tirato in causa il titolare dell’azienda accusandolo di aver avuto rapporti con l’ingegnere Pietro Di Vincenzo, già ai vertici di Confindustria provinciale e condannato per mafia.Le accuse vennero mosse durante la campagna elettorale per le regionali che contrapponeva l’ex sindaco allo stesso Cancelleri. Salvatore Lo Cascio ha sempre smentito qualsiasi rapporto con Di Vincenzo. Così, scattò la denuncia e Crocetta, difeso dall’avvocato Vincenzo Lo Re, è finito a processo. L’imprenditore, tramite il legale Ivan Maravigna, era pronto a chiedere un maxi risarcimento danni. Davanti al ritiro della querela, però, lo stesso pubblico ministero Giampiero Cortese non ha potuto fare altro che chiedere il “non doversi procedere”.

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