Sospetti sul depuratore, il comitato di Macchitella sente “puzza” di bruciato

 
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Gela. Cosa sta succedendo all’interno dell’impianto di depurazione del quartiere di Macchitella? Da settimane, residenti ed esponenti del comitato di quartiere chiedono spiegazioni davanti ad un tanfo che non smette di far da protagonista, soprattutto nelle ore serali. Qualcuno, forse, vuol nascondere problemi tecnici che starebbero alla base del presunto malfunzionamento?

“Non è possibile  imputare un fenomeno reiterato nel tempo – scrivono proprio gli esponenti del comitato di quartiere – ad un evento occasionale scaturito dalla movimentazione di fanghi biologici da una vasca all’altra e non è possibile
dichiarare che il processo di depurazione è già ripartito da una settimana quando il digestore dei fanghi è a tutt’oggi inutilizzabile a causa dei lavori iniziati da  oltre un mese per il suo ammodernamento”.
Proprio per queste ragioni, i rappresentanti del comitato di Macchitella si rivolgono all’amministrazione comunale e ai tecnici incaricati “Che fine fanno i fanghi che oggi non possono essere trattati dal biologico? – chiedono – perché l’intensità dei cattivi odori aumenta considerevolmente subito dopo il tramonto? Perché la copertura delle vasche e relativo impianto di deodorizzazione sono stati eliminati nel progetto  esecutivo condannando i residenti a ridosso del depuratore a convivere col fetore perenne? Perché non è stato previsto nel progetto di ammodernamento, come negli impianti di nuova concezione, il sistema ad ozono per il primo e soprattutto per il terzo stadio di depurazione? Perché sono rimaste alcune strutture pericolanti in zone operative del depuratore?”.

Adesso, si attendono risposte già nel corso dell’incontro convocato per venerdì a Palazzo di Città proprio sulla questione depuratore. 

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