Spari in un’area rurale, indagato rimane in carcere per tentato omicidio: respinto ricorso

 
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Gela. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta non hanno accolto il ricorso avanzato dalla difesa del trentanovenne Valerio Caiola. E’ accusato di tentato omicidio, per aver sparato contro un’automobile, a bordo della quale c’erano almeno tre persone. I fatti si sono verificati in un’area rurale, tra le contrade Bulala e Mignechi. Gli è stata imposta la custodia cautelare in carcere, anche sulla base di un’ipotesi di premeditazione. Tutti aspetti respinti dal legale che lo rappresenta, l’avvocato Marco Granvillano. Davanti ai giudici nisseni del riesame, ha ribadito l’assenza degli estremi per il tentato omicidio e per la premeditazione. L’indagato, successivamente arrestato, al gip aveva fornito una propria versione dei fatti: avrebbe agito come estrema reazione ad una serie di danneggiamenti subiti nei suoi possedimenti terrieri. Vicende che hanno portato ad un altro procedimento giudiziario. Pare che abbia denunciato un ulteriore atto a suo danno, forse il giorno precedente agli spari. Secondo la difesa, le contestazioni andrebbero riviste, al pari della misura decisa nei confronti del trentanovenne.

I magistrati del riesame, invece, hanno confermato quanto già delineato dal gip che aveva accolto le richieste della procura, che considerano la vicenda molto grave. I pm stanno coordinando le indagini, condotte dagli agenti di polizia.

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