Stipendio trattenuto nonostante la decisione del giudice, condannata una funzionaria di Unicredit

 
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Gela. Una condanna e due assoluzioni, oltre all’obbligo per l’istituto di credito di risarcire il danno. Il provvedimento di sospensione. Si è concluso in questo modo il dibattimento di primo grado ai danni di tre funzionari del gruppo bancario Unicredit. Sono finiti a giudizio con l’accusa di aver violato quanto stabilito in un provvedimento emesso dal giudice civile del tribunale. In sostanza, avrebbero continuato a trattenere il quinto dello stipendio ad un dipendente della filiale cittadina, nonostante la sospensione decisa a livello civile. Così, il giudice Antonio Fiorenza ha condannato a sei mesi di reclusione Carla Menichetti, tra le responsabili dell’ufficio pignoramenti Unicredit. Assolti, invece, Francesco Abbate, responsabile di zona, e il direttore della filiale Francesco Lombardo. Il pubblico ministero Pamela Cellura, invece, aveva chiesto la condanna sia per Carla Menichetti sia per Francesco Abbate, confermando l’assoluzione per il direttore Francesco Lombardo, ritenuto estraneo alle accuse “perché impossibilitato a violare indicazioni che arrivavano dai suoi stessi superiori”. Parte civile nel procedimento, si è costituita la madre del dipendente Unicredit finito al centro della vicenda, intanto deceduto. La donna è stata rappresentata dall’avvocato Angelo Gaccione che ha chiesto la condanna dei tre imputati, oltre al risarcimento dei danni, riconosciuto alla fine dal giudice. Le difese, sostenute dagli avvocati Salvatore Morreale, Giuseppe D’Acquì e Cesare Borrometi, hanno invece messo in discussione le accuse mosse agli imputati, sottolineando peraltro come la sospensione del pignoramento subito dal dipendente non sempre incida sugli effetti dell’esecuzione. Una linea che, solo parzialmente, ha convinto il giudice. Il legale di parte civile, invece, ha ribadito che la violazione del provvedimento pronunciato dal giudice civile, con la conseguente trattenuta di una parte dello stipendio, ha comunque turbato la vita familiare sia dell’ex dipendente che della madre.

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