Traffico di gasolio dall’est Europa, riesame annulla ordinanze: tre tornano liberi

 
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Gela. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno del tutto rivisto il quadro accusatorio ricostruito dai pm della procura, dai finanzieri e dal personale dell’Agenzia delle Dogane, che hanno messo a segno il blitz “Aquaragia”. Sono state annullate le ordinanze emesse nei confronti di Damiano Sciuto, Alessandro Caldarera e Daniele Borchio, considerati figure di riferimento nel presunto traffico illecito di gasolio, che arrivava in Italia dall’est Europa, ma aggirando gli obblighi delle accise e dell’Iva. I carichi sarebbero stati stoccati in un sito, lungo la Gela-Manfria. Il carburante, diluito, veniva poi rivenduto ad operatori compiacenti, abbattendo costi e prezzi di mercato. Per i tre indagati che sono stati sottoposti a misura, è arrivata la revoca dei domiciliari. Tornano in libertà, come chiesto dai legali che si sono rivolti al riesame, gli avvocati Tommaso Vespo e Luca Blasi. Le motivazioni verranno depositate solo nei prossimi giorni. In totale, come hanno spiegato gli investigatori, sono tredici gli indagati e le somme evase al fisco ammonterebbero ad almeno 400 mila euro. Le difese però hanno insistito per rivedere i provvedimenti, facendo anche leva sul tempo trascorso dall’avvio della prima tranche dell’indagine. Le misure restrittive vennero autorizzate solo per quattro coinvolti, uno è intanto deceduto.

Tra gli indagati, ci sarebbero inoltre imprenditori del settore e titolari di attività, tutti a piede libero. I carichi principali sarebbero partiti da Croazia e Bosnia e gli indagati, almeno in base alle accuse, avrebbero strutturato diverse società per la gestione dell’affare.

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