Travolto da un crollo in un cantiere, profonde ferite per un operaio: parte il processo d’appello

 
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Gela. Un crollo all’interno di un cantiere privato per la ristrutturazione di un appartamento. Condannato solo il responsabile del cantiere. Ad avere la peggio fu un operaio che stava effettuando gli interventi. Un’intera pensilina lo travolse causandogli ferite molto profonde e diverse fratture. Per quei fatti, davanti ai giudici d’appello di Caltanissetta, ci sono il responsabile del cantiere, il direttore dei lavori e il proprietario dell’immobile che commissionò l’intervento. L’operaio, invece, così come accaduto in primo grado, si è costituito parte civile con l’avvocato Giovanni Cannizzaro. In primo grado, solo il responsabile del cantiere venne condannato ad un anno e mezzo di reclusione con pena sospesa. Per il proprietario dell’immobile e per il direttore dei lavori arrivò l’assoluzione. La procura, invece, ne chiedeva la condanna a tre anni e nove mesi di reclusione ciascuno.

Il crollo. Ad impugnare il verdetto è stato proprio il difensore del geometra condannato. L’impugnazione, però, è stata proposta anche dalla parte civile. I difensori dei tre imputati, gli avvocati Vittorio Giardino, Antonio Gagliano, Maurizio Cannizzo e Fabrizio Ferrara hanno sempre escluso qualsiasi responsabilità da parte dei loro assistiti. Tutte le necessarie misure di sicurezza, infatti, sarebbero state rispettate. Le eventuali colpe del crollo sarebbero da addebitare proprio all’operaio rimasto ferito. Sarebbe stato del tutto impreparato nel sostenere lavori di quel tipo e, inoltre, non sarebbe stato titolare di un’impresa specializzata nel settore. Dagli accertamenti sarebbe emerso che il crollo venne causato da un errore di valutazione. Intanto, all’udienza del prossimo 22 dicembre, i giudici d’appello sentiranno nuovamente l’operaio per approfondire ulteriormente la vicenda.

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