Trivelle…e non solo, il sindaco da Musumeci: i grillini a favore del referendum e contro il “flop” del petrolio

 
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Gela. L’appuntamento referendario del 17 aprile, che metterà una prima pietra pro o contro le campagne di esplorazione e trivellazione in mare, inizia ad assumere molti toni politici, almeno in città.

Il sindaco da Musumeci. Così, nell’arco di poche ore, ben due appuntamenti organizzati dal fronte contrario alle trivelle. In un lido balneare, i grillini con Alessandro Giannì, tra i responsabili nazionali di Greenpeace; tra le sale dell’hotel Peretti, invece, lo stato maggiore di DiventeràBellissima, il progetto politico che nasce dalla volontà del deputato regionale Nello Musumeci. E l’amministrazione comunale tanto criticata proprio dai grillini che l’hanno accusata di aver scelto il silenzio sul caso referendum? Il sindaco Domenico Messinese e l’assessore Francesco Salinitro erano in prima fila all’incontro organizzato dai fedelissimi locali di Musumeci, con in testa i consiglieri comunali Enzo Cascino e Anna Comandatore. “Finalmente – ha detto il sindaco – un appuntamento che vuol fare chiarezza sulla questione trivelle con scienza e dati reali senza strumentalizzare un tema veramente molto importante per le sorti non solo di questa città ma anche dell’Italia”. Insomma, il sindaco non disdegna le posizioni del presidente della commissione regionale antimafia anche sul punto delle trivellazioni a mare. Musumeci è stato piuttosto chiaro: no alle trivelle e sì alle bonifiche delle aree industriali. “Il comportamento del presidente della regione Rosario Crocetta e del premier Matteo Renzi – ha detto – è da irresponsabili. Come si fa a dire alla gente di non andare a votare?”.

“Non siamo per la mozione di sfiducia…”. Intanto, lo stesso Musumeci ne ha approfittato anche per scendere più in profondità negli attuali temi della politica locale. “Noi non siamo per la mozione di sfiducia – ha precisato – il sindaco Domenico Messinese deve avere la possibilità di lavorare. Davanti ai fatti, sarà eventualmente il popolo a sfiduciarlo. Una cosa è chiara, i consiglieri della Lista Musumeci non sono nè cortigiani nè cospiratori”.

Il petrolio non è più un business. L’amministrazione comunale, invece, non era presente all’incontro organizzato dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. Anche tra i tavoli del lido balneare scelto per ospitare il dibattito, la linea è chiara: il business del petrolio non è più conveniente. Di conseguenza, anche i dati allarmanti sull’occupazione diffusi dai pro trivelle sarebbero impostati ad arte. “Il referendum del 17 aprile – ha detto Alessandro Giannì di Greenpeace – riguarda una forza lavoro di circa settanta operatori. Di certo, non sono le piattaforme estrattive che possono assicurare futuro occupazionale anche in quest’area”. Una linea condivisa dall’ex assessore Fabrizio Nardo, presente come relatore all’iniziativa dei grillini. Non solo occupazione al lumicino, però. Emilio Giudice, responsabile della Riserva orientata Biviere, ha sottolineato l’enorme impatto ambientale dei sistemi utilizzati per l’estrazione in mare e non solo. Per Alessandro Giannì, inoltre, le coste locali sono il classico esempio di come, spesso, Eni produca sotto soglia anche per non raggiungere i livelli che obbligherebbero le casse aziendali a sborsare esose royalties non solo al Comune ma anche alla Regione.

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