Uccise la madre adottiva, confermata la condanna a Fabio Greco: c’è il verdetto della Cassazione

 
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Gela. Diciotto anni di reclusione per aver ucciso la madre adottiva Iolanda Di Natale. In primo grado fu dichiarato non imputabile. Arriva la condanna definitiva per il quarantaduenne Fabio Greco. I giudici della Corte di cassazione, infatti, hanno respinto il ricorso presentato dal legale di fiducia dell’uomo, l’avvocato Giacomo Ventura. In questo modo, viene ribadito il verdetto pronunciato nell’ottobre di due anni fa dai magistrati della Corte d’assise d’appello di Caltanissetta che decisero la condanna dopo che il gup in primo grado lo aveva dichiarato non imputabile, imponendogli comunque il ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario per un periodo di quindici anni. In appello, tutto venne ribaltato a seguito di una nuova perizia. Stando agli esperti nominati, Greco avrebbe lucidamente ucciso la madre adottiva all’interno del loro appartamento di via Cocchiara. L’imputato rispondeva anche del tentato omicidio del carabiniere Giuseppe Emmanuello. Il militare, intervenuto nel tentativo di disarmare Greco, venne più volte colpito con una lama. Sia i familiari di Iolanda Di Natale sia il carabiniere si sono costituiti parte civile con l’avvocato Flavio Sinatra. La difesa del quarantaduenne ha sempre puntato sul suo stato psichico, precario. In base alla ricostruzione dell’avvocato Giacomo Ventura, supportato da una serie di perizie, Greco avrebbe agito perché affetto da disturbi schizoidei. Una linea accolta dal gup in primo grado ma esclusa in appello, davanti ai giudici della Corte d’assise nissena. In Cassazione, anche la procura generale ha chiesto la conferma della condanna.

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