Un coltello nella tasca dei pantaloni, c’è la condanna per uno studente: l’acquistò da un ambulante

 
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Gela. L’acquisto di un coltello da un venditore ambulante gli è costato caro. “Ho sbagliato ma non volevo utilizzarlo”. Alla fine del dibattimento a suo carico, un giovane studente universitario è stato condannato ad un anno e due mesi, con pena sospesa. La decisione è stata pronunciata dal giudice Ersilia Guzzetta. Il giovanissimo, incensurato, era accusato di porto abusivo d’armi. Il coltello gli venne trovato in una delle tasche dei pantaloni durante alcuni controlli notturni. “Ho sbagliato e mi scuso – ha detto in aula – l’ho acquistato solo per tenerlo in casa ma senza utilizzarlo”. Alla fine, il giudice ha accolto le richieste arrivate dal pubblico ministero Giampiero Cortese. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Francesco Enia, ha escluso che l’imputato abbia acquistato il coltello con l’obiettivo di utilizzarlo. Anche per questa ragione ha sottolineato l’assoluta tenuità dei fatti contestati allo studente che, in ogni caso, da subito ha ammesso l’errore. Il coltello venne acquistato al termine di una serata tra amici in giro per la città. 

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