Un giorno indimenticabile per i bambini della Valsè a Villa Greca

 
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Gela. La Villa Greca, mi pare per la prima volta, si è aperta alla comunità locale, ospitando una quinta elementare dell’Istituto Suor Teresa Valsè. La classe, piuttosto numerosa e accompagnata dalla maestra Loredana Palmeri e dall’insegnante d’inglese Maria Grazia Lopez, nonché da un gruppetto di genitori, è stata ricevuta nella Villa da Luigi Greca che li aveva attesi sulla soglia dell’ingresso principale di Via Ettore Romagnoli. Una volta nella Villa, i ragazzi, guardandosi intorno intimiditi dalla bellezza del luogo, hanno percorso il tratto che porta all’Agorà e alla vera e propria Villa, che noi abbiamo chiamato Viale della Bellezza. Quindi sono stati fatti sedere sul vasto e rigoglioso prato verde del dolce declivio che si estende fino ai confini ovest della Villa. E qui, Luigi Greca, col suo pacato e a tratti fascinoso eloquio, ha descritto il luogo che avevano appena calpestato e su cui in quel momento sedevano, sottolineando come in quel sito erano stati fatti degli scavi e si era accertato, grazie a dei ritrovamenti arcaici, che, per la sua posizione strategica, era stato, in pratica, abitato da sempre, quindi prima che vi giungessero i greci. Stimolato dalla curiosità dei bambini, Luigi Greca ha poi ripercorso il periodo storico dell’insediamento greco nel suo massimo fulgore. La storia e i ritrovamenti effettuati ci dicono quanto denso di attività fosse allora il luogo. Adiacente alla Villa, a ovest, è stata scoperta la casa del Greco di cui si conserva ancora il prestigioso pavimento. Ebbene, il Greco teneva i contatti con la madre patria grazie ad un’intensa attività di scambi: economici e culturali. Lo sbarco delle merci provenienti dalla Grecia avveniva nello scaricatore, nella parte di mare proprio di fronte alla Villa a cui si accedeva mediante un percorso che rendeva più dolce la forte pendenza perché la fatica degli uomini preposti al trasporto del carico risultasse più sopportabile. Dalla Grecia arrivavano vasellame vario, miele e pistacchio. Nel caricatore, nella parte di mare un po’ più ad ovest rispetto allo scaricatore, venivano imbarcati in grossi vasi, affossati nella sabbia per sicurezza, olio, vino, grano e cotone. Altre notizie e particolari hanno suscitato l’interesse dei ragazzi, evidenziato dal fatto che essi hanno ascoltato attentamente e preso appunti in quaderni appositamente preparati per quel compito. Questo mi induce a sottolineare, inoltre, che proprio la classe degli alunni in questione è stata anche capace di fare accostamenti con ciò che avevano già visto ad Agrigento, Siracusa, Taormina. Un momento veramente bello è stato quello che ha visto la scolaresca sciamare negli ambienti della Fondazione, sempre sbigottiti e affascinati dalla loro particolare bellezza. Anche nella Fondazione, Luigi Greca non ha mancato di illustrarne la storia e i pregi, visibilmente orgoglioso di parlare loro della Storia di Gela. Luigi Greca, nella Fondazione, ha parlato, tra l’altro, anche di sogni e del come realizzarli.

Una pausa è stata poi concessa ai ragazzi che hanno potuto ammirare dalla terrazza e dal belvedere il movimentato porto rifugio, la fascinosa distesa di acqua e il lungo riflesso che la percorreva fino all’orizzonte. Ma i ragazzi non stavano nella pelle, ansiosi com’erano di andare a calcare i gradoni e il palcoscenico del teatro. Inconsapevoli, quei ragazzi, coadiuvati dai propri insegnanti nonché dal gruppetto dei genitori, stavano forse andando a recitare la più bella e gratificante lezione di storia e di conoscenza che mai più avrebbero dimenticato. La mattinata nella Villa Greca veniva conclusa con una sorpresa particolarmente gradita dai bambini. Tornando dal teatro alla terrazza, i bambini hanno visto la signora Maria, perfetta ed entusiasta padrona di casa, armeggiare sul lungo tavolo con due torte e bibite varie che aveva di primo mattino amorevolmente preparate. Mi concedo una piccola digressione: senza dover necessariamente rifarci all’arcinota battuta di Dostoevskij, che cosa, in effetti, può salvare il mondo se non la bellezza? La bellezza dell’Arte, di un luogo, di un gesto caritatevole, di un sorriso, di uno sguardo o pensiero poetico. È ciò che hanno vissuto i bambini e i loro accompagnatori nella Villa Greca. Alla fine, insegnanti e genitori non finivano di ringraziare Luigi Greca per il regalo che aveva fatto ai loro bambini. Schermendosi, ma carico di soddisfazione, Luigi Greca mi ha sussurrato: “Non sanno che sono stati soprattutto i bambini a fare un grande regalo a me”. Io che ho avuto la fortuna di assistere all’incontro e di averne condiviso momenti di autentico godimento, non devo fare molta fatica nell’affermare che i bambini dell’Istituto Suor Teresa Valsè hanno fatto nella Villa Greca un’esperienza di cui porteranno per sempre il ricordo nella mente e nel cuore. Ma, ad articolo già scritto, ci sono arrivati parecchi disegni dei bambini i quali, tornati a scuola, avevano messo a fuoco parti della Villa, intendendo così esprimere alla famiglia Greca il loro grazie e la loro gratitudine per la bellissima esperienza fatta nella VILLA. Una bambina, “Emma”, dice testualmente: «UN GRAZIE SPECIALE ALLA FAMIGLIA GRECA. Ringrazio con tutto il cuore la famiglia Greca per la bellissima esperienza che grazie a loro abbiamo fatto io e i miei compagni. E per averci fatto capire che Gela è bella e che grazie a noi può cambiare, come ha fatto il signor Greca riempiendo tutto di colori: il verde delle piante, l’azzurro del cielo, il blu del mare, i colori con cui ha riempito quest’ambiente meraviglioso: VILLA GRECA!» Emma, poi, fa seguire cinque “Grazie” in altrettanti cinque grandi cuori dai colori fucsia, arancione, giallo, verde e blu. Un altro bambino, “Giovanni”, ringrazia la famiglia Greca per il pensiero carino che ha avuto facendo loro la sorpresa della torta e dichiara: «Ho imparato che i sogni si realizzano». Anche “Davide” si sofferma sui sogni: «Da voi ho imparato che un sogno si realizza se ci metti studio, impegno ecc.»

Rosario Di Natale

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