Una bambina di quattro anni costretta ad atti sessuali, una perizia psichica sul quindicenne indagato

 
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Gela. Avrebbe costretto una bambina di appena quattro anni a compiere atti sessuali. Sotto indagine è finito un quindicenne.

Il giovanissimo sarebbe affetto da un grave ritardo mentale. Sono i magistrati della procura minorile di Caltanissetta a coordinare tutte le attività. Il giudice delle indagini preliminari, intanto, ha disposto la nomina di un perito. Lo specialista dovrà valutare lo stato psichico del giovanissimo. I fatti risalirebbero allo scorso maggio. La difesa dell’indagato, sostenuta dall’avvocato Salvo  Macrì, ha subito puntato l’attenzione proprio sulla sua capacità di intendere e di volere. Sarebbe affetto da un grave ritardo mentale che, in molte occasioni, non gli consentirebbe di comprendere le conseguenze delle proprie azioni. Così, il gip ha disposto, durante l’incidente probatorio, la nomina di un consulente che valuterà le condizioni del quindicenne. La difesa, inoltre, ha provveduto alla nomina di un proprio consulente di parte che parteciperà a tutte le attività di verifica. L’avvocato Macrì, proprio nell’interesse dell’indagato, ha inoltre chiesto che venga valutata la capacità effettiva di poter sostenere l’eventuale giudizio penale. Le relazioni dovranno essere prodotte entro il termine di sessanta giorni.

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