Una festa di addio al celibato tragica, un giovane è in stato vegetativo: a processo il titolare del locale

 
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Gela. Una festa di addio al celibato trasformata in tragedia. Nell’agosto di tre anni fa, un ventinovenne finì nella piscina di un locale di contrada Femmina Morta, riportando gravissime lesioni cerebrali che lo costringono ad uno stato vegetativo.

Le accuse al titolare del locale. Rimase sott’acqua, privo di sensi, per alcuni minuti. I magistrati della procura, dopo aver chiuso le indagini, ipotizzano responsabilità nei confronti del titolare del locale. Si trova a processo davanti al giudice di pace: deve rispondere delle lesioni riportate dal giovane, invitato da un parente a partecipare alla festa. In base alle accuse, sarebbero mancate le necessarie autorizzazioni per l’uso della piscina né ci sarebbe stato il personale addetto alla vigilanza. Accuse, già in fase di indagine, contestate dal titolare del locale. Difeso dall’avvocato Grazio Ferrara, dovrà rispondere alle contestazioni. I genitori del giovane vittima dell’incidente, invece, hanno scelto di costituirsi parte civile, proprio nell’interesse del figlio. Sono rappresentati dall’avvocato Filippo Spina. Il dibattimento si è appena aperto. 

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