Variazioni bilancio, Di Stefano a Greco: “Altro che acqua calda, ora sia la giunta ad intervenire”

 
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Terenziano Di Stefano

Gela. I civici di “Una Buona Idea” continuano a ribadire che le variazioni di bilancio, necessarie a salvare tanti progetti in essere, possono essere varate dalla giunta, per poi passare alla ratifica del consiglio. Ieri, il sindaco Lucio Greco non ha escluso questa via e all’ex numero due della giunta, Terenziano Di Stefano, ha espressamente detto di essersi limitato “a scoprire l’acqua calda”. E’ stato il civico infatti a richiamare la circolare regionale che apre la possibilità di un un intervento della giunta. “Apprendo dalle parole del sindaco, adornate dalla sua irrinunciabile verve tutt’altro che inaspettata ma che ha il merito di avermi strappato un sorriso, che ha già pensato ad investire sé stesso e la giunta della competenza in merito alle variazioni di bilancio, come consentito dalla normativa regionale di riferimento e di conseguenza ha già pensato, evidentemente, di votarle e ricoprire quindi un ruolo da protagonista sul punto e non già di mero spettatore, chiedendo invece a ventiquattro consiglieri di farlo al posto suo. Ma lo sapeva solo lui, però, diversamente non si spiegherebbero i consigli comunali fino ad ora celebrati che hanno avuto ad oggetto proprio la richiesta ai consiglieri di votare le variazioni di bilancio con parere negativo – dice Di Stefano – così come non si spiegherebbero i suoi interventi in aula con richiesta esplicita agli stessi consiglieri di votare le variazioni né le diverse capigruppo all’interno delle quali non è mai stata manifestata la volontà di votarle in giunta. Né per superare l’impasse si è discusso della normativa che consentirebbe, proprio all’amministrazione, di fare quel che lo stesso sindaco chiede ai consiglieri. Diciamo che fino a qualche ora fa, i consiglieri comunali erano chiamati a votare, solo loro, le variazioni di bilancio. Oggi invece dopo la scoperta dell’acqua calda, scopriamo che il sindaco stava valutando questa ipotesi nel silenzio della sua stanza. Acqua calda o doccia fredda ? Devo ritenere, per seguire il filo narrativo della sua risposta da istituzione stizzita, che è stato folgorato sulla via di Damasco proprio dalla scoperta dell’acqua calda e me ne compiaccio se questo servirà a fare approvare le variazioni in giunta così da evitare un grave danno alla città rispetto alla possibilità di perdere finanziamenti per un ammontare di circa 29 milioni di euro”. Di Stefano ribadisce che quanto previsto dalla circolare regionale non è una mera “opzione” da valutare ma una pratica che si può attuare.

“Il sindaco la definisce un’opzione da valutare ma non si tratta di una opzione. Si tratta di una modalità intanto consentita dalla legge regionale 13 del 2021 nonché dalla nota esplicativa della stessa che, qualora scelta avrebbe il vantaggio di velocizzare l’iter e di portare gli atti approvati in consiglio solo per la ratifica. Per cui faccio fatica a comprendere la dichiarazione velatamente attendista secondo la quale si aspetterebbe il conforto da parte del collegio dei revisori. Infatti non volendo ovviamente negare, da parte mia, il ruolo centrale del collegio dei revisori, è bene però individuarlo senza travalicarne i confini di competenza. Diverso sarebbe stato se il sindaco avesse chiesto un parere alla Corte dei Conti, che è l’organo deputato naturalmente a confortarlo in questa scelta. Ebbene – continua Di Stefano – se lo avesse fatto oggi saprebbe che secondo la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti del Molise, in base al parere del 2 maggio 2023 e secondo consolidata giurisprudenza della stessa Corte, nei casi di variazioni di bilancio per la procedura speciale e per quella ex art.175 comma 4 del Dlgs n.267 del 2000, il parere dell’organo di revisione deve essere richiesto, di regola e salva diversa e specifica previsione regolamentare, non a corredo della proposta di deliberazione della giunta ma in funzione della successiva ratifica consiliare. Stando a questo tipo di conforto, peraltro proveniente dall’organo più alto, nulla più osta al sindaco, stante anche la sua volontà manifestata ieri pubblicamente, di approvare le variazioni in giunta”.

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