Ventidue milioni di euro di false compensazioni, giudizio immediato per Marchese: chiuse indagini

 
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Marchese è stato sentito in aula

Gela. Solo qualche settimana fa, è stato nuovamente raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di aver strutturato un sistema di false compensazioni per conto della stidda. L’imprenditore trentatreenne Rosario Marchese è coinvolto nella maxi inchiesta che ha messo insieme le risultanze investigative delle indagini “Stella cadente” e “Leonessa”. Già lo scorso aprile, però, i magistrati della procura avevano scoperto un altro presunto giro illecito di false compensazioni. Un affare stimato in circa ventidue milioni di euro e con base nel Nord Italia, dove ormai Marchese si era trasferito. I pm, nei suoi confronti, hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Allo stesso tempo, sono state chiuse le indagini che hanno portato ad emettere provvedimenti restrittivi per il presunto prestanome di Marchese, il trentacinquenne Giuseppe Nastasi, e ancora per il consulente agrigentino Salvatore Sambito, per l’imprenditore Rosario Barragato, l’avvocato Roberto Golda Perini e il procacciatore Gianfranco Casassa. L’elenco dei coinvolti è ancora più lungo.

Secondo pm e militari della guardia di finanza, il sistema Marchese avrebbe consentito di incassare compensazioni fiscali non dovute, attraverso presunti investimenti in aree svantaggiate, in realtà mai esistiti. Decine di società in difficoltà con l’erario avrebbero fatto da schermo.

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