Amianto: 30 anni dopo ancora alto il numero delle vittime

 
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Gela. Oggi, 28 aprile, si celebrano due ricorrenze: la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto e la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro .

I numeri sulle vittime dell’amianto, il killer invisibile sono altissimi. Anche a Gela l’asbestosi ha fatto tante vittime. Non a caso l’Ona ha assistito centinaia di lavoratori dell’indotto del petrolchimico nato nel 1963 per iniziativa di Enrico Mattei e realizzato dall’Anic.

Le prime cause sono iniziate agli inizi degli anni ’90 quando sono state riportate le prime indagini statistiche sulla presenza di elementi inquinanti nell’ambiente gelese e le percentuali di malattie tumorali o di malformazioni.

“Il dato tende ad essere approssimativo poiché collegato al registro nazionale dei tumori ma a Gela possiamo dire che l’incidenza continua ad essere alta- ha dichiarato l’avvocato Davde Ancona che nel corso degli anni ha rappresentato diverse vittime dell’amianto – l’attenzione non dovrebbe scemare poiché in questi anni, per essere precisi tra il 2020 e il 2025 dovrebbe essere raggiunto il picco delle malattie causate dall’ amianto.”

L’avvocato Ancona inoltre propone il pensionamento anticipato per chi ha lavorato negli anni in cui l’amianto veniva utilizzato su larga scala e che potrebbe presentare disturbi non ancora evidenti.

La Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, vuole essere momento di riflessione e confronto sui temi legati alla cultura della prevenzione nei contesti professionali perchè nonostante le nuove leggi sono ancora troppo gli incidenti sul lavoro che portano alla morte.

”I controlli a Gela non sono sufficienti e molte imprese si sentono così autorizzate a non seguire le normative che regolano la sicurezza sul lavoro- ha aggiunto Ignazio Giudice, segretario regionale CGIL Sicilia- Ispettori e medicina del lavoro andrebbero potenziati per poter fare un’opera di verifica e controllo che eviterebbe il presentarsi di infortuni mortali presenti soprattutto nel settore dell’agricoltura ed edile. Nella nostra città ci sono stati tanti morti sul lavoro e i processi legali sono infiniti- aggiunge- Noi siamo favorevoli alla patente a punti per il controllo delle imprese per poter garantire il giusto svolgimento dei lavori. Sarebbe auspicabile che la sicurezza sul lavoro fosse trattata anche all’interno degli istituti superiori, soprattutto nell’alternanza scuola lavoro, in modo approfondito. Predicare è importante ma testimoniare lo è di più” conclude Giudice.

 

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