Aspiranti, deputati ed ex di tutto…la sarabanda di chi ha sempre ragione: tanti nomi e poche idee

 
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Gela. Tanti, troppi nomi e poche, pochissime idee. A due mesi (o giù di lì) dalle urne di fine aprile, la pre-campagna elettorale è una specie di gara a chi piazza per primo il nome del possibile candidato. Di programmi neanche l’ombra, almeno in quelle coalizioni che aspirano a prendersi il municipio. Una sarabanda che ogni giorno confeziona nuovi nomi, anche piuttosto rivedibili, e tutti ritengono di aver ragione, parafrasando il titolo di uno dei romanzi di Paolo Sorrentino. Non si tira indietro nessuno. Ci sono deputati nazionali, parlamentari regionali, ex di tutto e aspiranti che non pensano affatto a tirarsi indietro. Differenze tra centrodestra e centrosinistra, sempre che sia rimasto qualcosa dei due schieramenti, non se ne vedono. Ormai, tra tavoli (spesso improvvisati), colloqui di ogni tipo, riunioni e incontri a quattr’occhi, si fa fatica a capire chi la spunterà, ma soprattutto cosa verrà messo in campo per tentare di arginare una deriva che si sta portando via anche quel poco di tessuto sociale e economico che ancora tiene a galla una città di mare, tra le altre cose senza neanche un porto. Ora, qualcuno inneggia al passo indietro di tutti (l’ha fatto la deputata nazionale Giusi Bartolozzi ieri impegnata in una specie di vertice senza fine con altri ipotetici alleati di centrodestra). Ma di passi indietro, almeno per ora, se ne sono visti pochi. Neanche i grillini si salvano, dato che nonostante stiano convergendo verso l’ex consigliere comunale Simone Morgana, almeno per ora si sono limitati a dichiarare che riprenderanno lo stesso programma di quattro anni fa, quello che misero in mano all’ex sindaco Domenico Messinese, rimasto lettera morta. Niente di più, niente di meno.

Se gli ex di tutto cercheranno di nuovo di non perdere il pass per entrare in municipio, c’è anche chi si è buttato sul filone civico. Una serie di liste, almeno formalmente sganciate dai partiti, intenzionate a lanciare un percorso politico alternativo a quello dei classici partiti, in città praticamente scomparsi. In molti casi, però, sembra di rivedere i partiti di qualche anno fa. Nomi e volti sono sempre quelli e non manca chi si è pure seduto in municipio. Non che il “nuovo” abbia assicurato grandi risultati. L’esperienza dell’ex giunta è ancora sotto gli occhi di tutti. Incapace di resistere anche alla più debole delle perturbazioni politiche e spazzata via da una sfiducia che ne ha decretato la fine anticipata, nonostante l’ex sindaco Domenico Messinese, messo alle strette, ci abbia pure provato a bussare alla porta dei partiti, senza avere grandi risposte. Mentre il Pd aspetta, il centrodestra mette in fila candidati e i grillini tentano di evitare il secondo scivolone di fila. Le liste dei cittadini, quelle senza simboli, sono pronte a fare spazio ai “nuovi” e a promettere di mettere fine allo “scempio” dei partiti. Tra candidati ufficiali e candidati improvvisati, la via d’uscita è sempre più difficile da raggiungere ma tutti vogliono avere ragione.

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