“Ato e compostaggio in regola con le autorizzazioni”, Lucisano: “Da Impianti valutazioni lesive”

 
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Il sistema di compostaggio a Brucazzi

Gela. Il ciclo locale dei rifiuti è da tempo scosso da forti contestazioni istituzionali. Gran parte delle questioni poste dai sindaci si concentrano sull’attuale gestione della fase di liquidazione dell’Ato Cl2. Da mesi, sei sindaci spingono per un’assemblea e per valutare la posizione del commissario Giuseppe Lucisano, nominato dalla Regione. Insistono per il passaggio di tutti gli asset alla Srr4. Non sono mancate evidenti prese di posizione anche rispetto alle scelte del sindaco Lucio Greco. Gli altri primi cittadini dell’ambito lo considerano fin troppo allineato al commissario Lucisano. Sta maturando però un’ulteriore tegola e questa volta si tratta del riavvio del sistema di compostaggio di Brucazzi, che lunedì riaprirà ufficialmente ai conferimenti, dopo il dissequestro. Il manager di Impianti Srr, l’in house della Srr4 che gestisce la piattaforma di Timpazzo, ha fatto sapere che al momento non ci sono le condizioni per conferire a Brucazzi. L’ingegnere Giovanna Picone attende di avere la documentazione a riscontro sullo “stato dell’arte dell’impianto, oltre che sul regime autorizzativo”. Negli uffici di Ato, però, le conclusioni sono del tutto differenti. “Non so a cosa si riferiscano – dice il commissario Lucisano – parlano atti e carte. L’impianto di compostaggio è di proprietà dell’Ato. Lo ha ribadito più volte, con note ufficiali, anche il dipartimento regionale acqua e rifiuti. Le autorizzazioni sono tutte valide e sulla base dell’Aia abbiamo provveduto pure alla presentazione del piano per il capping. Ci muoviamo nella massima trasparenza. Come si fa a mettere in dubbio questi elementi quando il gip ha dissequestrato l’impianto, al termine di un incidente probatorio, richiesto da noi, che ha fatto rilevare l’assenza di pericoli ambientali e di inefficienze tecniche. Stiamo proseguendo nel percorso di pieno riavvio, proprio per fare un monitoraggio in fase di attività dell’impianto”. Il commissario esclude di aver mai negato atti alla Impianti Srr. “Ma di quali atti si parla? Non capisco quale posizione abbia la società Impianti Srr – aggiunge – l’Ato si rapporta con i Comuni e alcuni di questi sono già pronti a conferire. Abbiamo una tariffa di 85 euro a tonnellata e per gli sfalci di 30 euro. A chi conviene non conferire? Perché si devono sostenere le tariffe maggiori degli altri impianti?”. Lucisano insiste sull’aspetto delle autorizzazioni, “confermate con atti e non con la filosofia”. “Ma sarebbe mai stato possibile un dissequestro dell’impianto di compostaggio se ci fossero state delle irregolarità? – continua – quello che è stato riferito dall’amministratore di Impianti Srr è fortemente lesivo per l’immagine dell’Ato e procederemo nelle sedi opportune”. Nell’ultimo periodo, inoltre, ha dovuto procedere con denunce per tre furti messi a segno nelle aree interne al sistema di Brucazzi. “Hanno portato via i cavi elettrici per non far partire l’impianto di compostaggio – sottolinea – dobbiamo fronteggiare anche questo ma ho provveduto a segnalare tutto”. Il commissario, infine, ricorda che anche rispetto a Timpazzo, dove l’Ato ha in carico le due vasche sature A-B e C-D, “stiamo procedendo nella massima trasparenza”. “Il progetto per il capping è previsto dalla legge e l’abbiamo predisposto – spiega ancora – altrimenti, saremmo potuti incorrere in sanzioni e conseguenze penali. Ci sono obblighi precisi. Mi chiedo invece perché vogliano le vasche. Forse, c’è la volontà di portare ancora altri rifiuti a Gela, magari per i prossimi dieci anni? Noi lavoriamo nell’interesse dei cittadini e dei Comuni”. I rapporti istituzionali tra l’Ato e Impianti Srr, di fatto, non ci sono mai stati.

Dalla stessa società in house contestano mancati pagamenti addebitandoli ad Ato per il conferimento dei sovvalli a Timpazzo. Anche in questo caso sono state generate conseguenze con l’aumento della tariffa dell’ambito, disposto da Impianti Srr. Pendenze che il commissario mette in discussione, riportandosi ai procedimenti in corso. “La gestione Ato, solo nel 2021, ha consentito un risparmio di oltre tre milioni di euro. Seicentomila euro, invece, nel 2022. Il nostro obiettivo è liquidare prima possibile, nel rispetto delle norme – conclude – però, non dimentichiamo che ci troviamo davanti a Comuni ora in dissesto e tutto ciò non favorisce tempi rapidi”.

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