Chi vuole prendersi il porto isola? Il comandante Carosia: “C’è un principio di libero mercato, non posso impedire ad altre società di entrare”

 
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Gela. “Applico solo il principio del libero mercato. Se ci sono società interessate ad operare al porto isola, ovviamente con tutti i requisiti previsti dalla legge, non posso oppormi al rilascio delle autorizzazioni.

Altrimenti, commetterei un reato”.

“Non posso impedire ad altre società di operare al porto isola”. Il comandante della locale capitaneria di porto Pietro Carosia allontana possibili ombre sul proprio operato dopo i recenti pronunciamenti del Tar Palermo, che hanno dato ragione ai vertici della società siracusana Archimede, impegnata da anni nelle attività di antinquinamento e antincendio al porto isola. Da inizio anno, però, un nuovo gruppo, quello palermitano che fa capo alla società Vigilanza Soccorso antincendio, ha avuto il via libera alle attività nel sito. Così, è iniziato una sorta di braccio di ferro giudiziario, con i manager di Archimede che hanno chiesto anche di accedere agli atti del procedimento. “Non capisco le recriminazioni della società Archimede – dice ancora il comandante – ho solo applicato la legge. Ovviamente, se ci sono stati errori di procedura, ci adegueremo a quanto chiesto dai giudici del Tar. Mi pare strano, però, che tutto abbia avuto inizio con l’arrivo dei mezzi di Vigilanza soccorso, una società che ha anche assunto personale locale. Negli altri settori, si procede regolarmente. Mi riferisco ai lavori alla diga foranea e al pontile Eni e, ovviamente, ai primi interventi al porto rifugio”. Allo stesso tempo, Carosia conferma la sua scelta. “Non so dire se ci siano altre società interessate ad operare al porto isola – continua – se ci fossero, in ogni caso, non potrei assolutamente oppormi al rilascio delle autorizzazioni. Peraltro, a decidere le condizioni del servizio è sempre la società Eni. Al momento, ci sono due società che operano e, forse, qualcuno era abituato a muoversi in un regime di quasi monopolio assoluto”. Dopo il ricorso presentato dal gruppo Archimede, con un primo pronunciamento favorevole del Tar Palermo, è arrivato lo stop all’autorizzazione rilasciata ai palermitani di Vigilanza soccorso. “Credo che i nostri uffici abbiano sempre operato rispettando quanto indicato dalla legge – aggiunge Carosia – al porto isola, ci sono diversi operatori, e solo adesso arrivano queste contestazioni”. Nello stesso sito, oltre a quelli di Archimede e Vigilanza soccorso, operano i mezzi di Lorefice&Ponzio, concessionari del servizio antincendio, e del gruppo ormeggiatori e barcaioli. “Ormeggiatori e barcaioli – conclude il comandante – coprono altri servizi”. Da quanto traspare, però, la “guerra” per il porto isola sembra tutt’altro che finita.

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