“Cleandro”, traffico di droga dei Rinzivillo: fissato appello, in primo grado cinque condanne

 
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Gela. Le condanne, pesanti, risalgono al dicembre dello scorso anno. Il prossimo novembre, invece, gli imputati si presenteranno davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, che tratterà i ricorsi presentati dai difensori. L’accusa muove dall’inchiesta “Cleandro”, una costola di quella ribattezzata “Extra fines” e che si concentrò sugli affari illeciti del gruppo Rinzivillo, guidato dal boss Salvatore Rinzivillo. Poliziotti e finanzieri, sull’asse tra la Sicilia e Roma, individuarono possibili canali per un traffico di droga, secondo le accuse organizzato da Rinzivillo e dai suoi sodali. Sarebbero stati sfruttati i contatti e presunte basi logistiche in Germania. Rinzivillo, che in primo e secondo grado è già stato condannato per i fatti del blitz “Cleandro”, sarebbe riuscito a disegnare le “rotte” del traffico di droga, appoggiandosi ad un gruppo di agrigentini, che faceva base in Germania. In primo grado, il collegio penale del tribunale ha però escluso la contestazione mafiosa, disponendo condanne per il solo traffico di droga, ma non tra Stati. Quattordici anni di reclusione sono stati imposti a Vincenzo Spiteri e Francesco Doddo. Solo per quest’ultimo (difeso dagli avvocati Angelo Cafà e Fabrizio Formica) non era contestata l’appartenenza all’associazione mafiosa e i legali hanno ribadito la sua estraneità ai fatti e a qualsiasi rapporto con il boss Rinzivillo. Tredici anni e dieci mesi di reclusione sono stati disposti per Giuseppe Cassaro. Tredici anni e quattro mesi, infine, per il gelese Riccardo Ferracane e per Gabriele Spiteri. Gli agrigentini Giuseppe Cassaro, Vincenzo Spiteri e Gabriele Spiteri avrebbero avuto contatti diretti in Germania, dove avevano vissuto. Il referente in città sarebbe stato Ferracane, mentre per Doddo i pm dell’antimafia nissena hanno individuato un ruolo da finanziatore. L’affare della droga fu monitorato anche a Roma, dove Rinzivillo risiedeva.

Il Gico della guardia di finanza e la squadra mobile portarono avanti l’inchiesta. Tutte contestazioni che le difese hanno respinto. Il collegio penale, oltre all’assoluzione per l’accusa di mafia, ha escluso, per tutti gli imputati, l’aggravante del traffico di droga tra più Stati. La recidiva, invece, è stata riconosciuta a Doddo e Vincenzo Spiteri. Le richieste di condanna giunte dai banchi della Dda di Caltanissetta erano state più pesanti rispetto a quelle pronunciate dal collegio penale. Il prossimo mese sarà la Corte d’appello di Caltanissetta ad occuparsene. Gli imputati sono difesi inoltre dai legali Giovanni Lomonaco, Flavio Sinatra, Giuseppe Rapisarda, Tiziana Casali e Walter Tesauro. In un altro filone processuale, scattato dalla stessa inchiesta, il boss Salvatore Rinzivillo, in appello, è stato condannato a venti anni di reclusione. Condanne inoltre a quelli che vengono considerati i suoi veri supporti, l’ingegnere Ivano Martorana e Paolo Rosa, a loro volta residenti in Germania.

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