“Crocetta e Fasulo fischiati? La gente è stanca”: Donegani e i “peccati” del Pd

 
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Gela. “Purtroppo, la politica è stata messa in naftalina da tempo. Sono molto deluso e penso che i fischi rivolti, sia al sindaco Fasulo che al presidente della regione Crocetta durante il comizio finale della manifestazione contro i piani Eni, siano in realtà destinati a chi ha governato la città negli ultimi anni e alle istituzioni del territorio”.

L’ex deputato regionale Miguel Donegani, esponente del Partito Democratico, non nasconde tutti i suoi dubbi davanti all’attuale stato della politica locale e, soprattutto, del suo stesso gruppo.
“Mi pare un ragionamento semplice da condurre – continua – abbiamo un premier, nonché segretario nazionale, leader del Pd; un presidente della regione, rappresentante di spicco del Partito Democratico; un sindaco targato Pd. Di conseguenza, qualora si perdesse la vertenza Eni, dovremmo tutti strappare le tessere che abbiamo in tasca”. Stando a Donegani, infatti, troppe titubanze politiche avrebbero lastricato il cammino di questa che si è trasformata in una vertenza decisamente ardua da risolvere.
“Quattro anni fa – spiega – criticai aspramente la scelta di escludere le istituzioni, locali e politiche, dai tavoli di concertazione. Qualcosa, evidentemente, già covava in seno all’intero sistema industriale locale”.
L’ex deputato all’Ars, però, pensa già al prossimo futuro che, inevitabilmente, coincide con le elezioni amministrative. “Continuerò a lavorare – conclude – sempre nell’orbita del Pd ma non nascondo che mi sto organizzando per tentare di rilanciare l’obiettivo del bene di questa città. Sicuramente, lo farò in silenzio”. Miguel Donegani bacchetta la politica, soprattutto a marchio Pd, e lancia già messaggi in vista della corsa a Palazzo di Città.
 

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