“E’ vicino a Madonia”, sequestrati beni per 3 milioni ad un imprenditore edile gelese

 
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Gela. Beni per circa 3 milioni di euro sono stati sequestrati all’imprenditore edile Francesco Cammarata, 54 anni di Gela. La Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta ha eseguito un decreto di sequestro emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Caltanissetta, sezione misure di prevenzione.

Cammarata è ritenuto vicino alla famiglia di Cosa nostra gelese riconducibile al boss Giuseppe Piddu Madonia. In particolare, Cammarata, titolare a Gela di una cava di estrazione di materiali inerti e di un’impresa per il trasporto e la posa degli stessi, secondo le risultanze investigative, è risultato essere stato a disposizione e in rapporto d’affari con l’organizzazione mafiosa di Gela, trasferendo a favore di quest’ultima  ingenti disponibilità finanziarie attraverso un sistema delle sovrafatturazioni di forniture e trasporti. In cambio, veniva garantito a Cammarata di acquisire – attraverso Cosa nostra  – l’esclusivo controllo nel settore delle forniture e del trasporto dei materiali inerti impiegati  per la realizzazione di opere pubbliche e private anche al di fuori della provincia nissena.

Oggetto del provvedimento sono imprese, quote societarie, beni mobili, immobili e rapporti bancari, per un valore di circa 3 milioni di Euro. Spicca, tra tutti, la cava di contrada Bulala.

In particolare le attività economiche ed i beni oggetto del sequestro odierno sono costituiti da un complesso aziendale di una società, con annessa cava di estrazione, con sede  a Gela; quote di maggioranza in 2 società con sedi a Gela che operano nella lavorazione e trasporto di materiali inerti, quote di maggioranza di  1 società con sede in Gela, titolare di un istituto di bellezza:  2 fabbricati a Gela; quota parte della multiproprietà di 4 fabbricati che fanno parte di un complesso turistico siti nell’isola di Lipari (Messina)  45 terreni siti nel territorio del Comune di Gela; 6  rapporti bancari.

 

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